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Il salmo sul portale

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IL  TESTO  DEL  SALMO  SUL  PORTALE

Presentazione

Si tratta di un salmo tipicamente messianico non solo perché richiama la Passione di Cristo (vv. 10-14), ma anche perché contiene le parole pronunciate da Gesù immediatamente prima di morire, così come vengono riferite nel vangelo di Luca (Lc. 23, 46). Il motivo principale è piuttosto frequente nel Salterio: il sofferente che chiede aiuto al Signore contro i suoi nemici o il male che lo opprime, dichiarando la propria fiducia nel suo intervento e abbandonandosi totalmente nelle sue mani.

   Si compone di tre parti, incentrate rispettivamente sui temi della fiducia (vv. 2-9), del dolore (vv.10-19) e della gioia (vv.20-25). Dopo l’ indicazione della paternità, il v. 2 è introduttivo e di sintesi: tutta la vita dell'uomo, passato (“mi sono rifugiato”), futuro (“mai sarò deluso”) e presente (“difendimi per la tua giustizia”), viene letta alla luce della fede. Quindi è rivolta un'invocazione a Dio, definito “mia roccia e mio baluardo” (4). La prima parte culmina nel v. 6 con l'affidamento e nel v. 7  con la condanna dell’idolatria. Ma è appunto dal v.10 che viene esplicitata la sofferenza del salmista in un crescendo drammatico: “sono nell’affanno”, “si consuma nel dolore la mia vita”, “i miei anni passano nel gemito”, “si dissolvono tutte le mie ossa”, “sono caduto in oblio come un morto, sono diventato un rifiuto”. Da questo abisso di ignominia nasce comunque il grido di invocazione, con la certezza che l’aiuto arriverà. Il salmo termina con un'attestazione di fiducia illimitata: “Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore”. Dalla supplica iniziale siamo passati all’inno di lode attraverso un itinerario di accettazione  della realtà e di rinnovamento interiore. Il percorso che ci propone questo salmo è una trasformazione dei nostri umori più nascosti, un grido di speranza con la certezza nel buon esito finale al di là del nostro personale destino, perché il Crocifisso è il Risorto.                                                                      

Vi ricorrono parole forti del linguaggio biblico. Prima di tutto il richiamo a Dio, frequente nell’ Antico Testamento, come una realtà stabile che suscita sicurezza. Nel salmo si trova più volte con le parole “rifugio” o “difesa”. Il testo propone poi un cammino di rinascita  a partire da una liberazione: “Non mi hai consegnato nelle mani del nemico, hai posto i miei piedi in un posto spazioso” (v.9). Questa considerazione nasce dall’esperienza del deserto vissuta per Israele nella fuga dalla schiavitù egiziana. Il deserto è stato luogo di prova, ma anche momento di scoperta del volto di un Dio “liberatore”. Ogni  deserto può trasformarsi in cammino di libertà da qualche cosa che impedisce il completo sviluppo della vita. Il Dio-Roccia è il Dio fedele, perché stabile, non mutevole come i pensieri dei potenti. L’ idea di una fedeltà divina, ferma nei suoi propositi di bene anche di fronte ai tradimenti o all’incapacità di risposta dell’uomo, è uno dei pilastri dell’Antico Testamento, che ha distinto la religione ebraica da tutte le altre contemporanee a Israele.

I versetti 1-19 presentano una struttura chiastica: preghiera (vv.2-5), espressione di fiducia (vv.6-9), lamentazione (vv.10-14), manifestazione di fiducia (v.15), preghiera (vv.16-19).

Poiché la Bibbia va “commentata con la Bibbia” riscontrandone “l’unitarietà”, in questo salmo possiamo sentire riecheggiare le pagine del libro di Giobbe (Gb 19, 13-19), il sofferente per eccellenza, le pagine di Geremia (Ger 20, 7-18), ma anche il servo sofferente di Isaia (Is 53, 1-12) per proiettarci sulla passione di Cristo.

Temi analoghi si trovano nel salmo 71, che presenta tra l'altro lo stesso incipit.

Il salmo 31(30) è utilizzato nella liturgia delle ore e in particolare il v.6 costituisce il testo del responsorio breve della Compieta di ogni giorno.

Lettura del salmo a cura degli studenti

Testo “iuxta LXX” Testo in uso CEI Traduzione letterale

[1] In finem. PSALMUS David pro extasi.

[2] In Te, Domine, speravi, 

non confundar in aeternum;                           

in iustitia tua libera me.                                              

[3] Inclina ad me aurem tuam,       

accelera, ut eruas me.   

Esto mihi in Deum protectorem

et in domum refugii, ut salvum me facias     

[4] quoniam fortitudo mea et refugium meum es Tu      

et propter nomen tuum deduces me et enutries me.         

[5] Educes me de laqueo hoc, quem absconderunt mihi, 

quoniam Tu es protector meus.    

[6] In manus tuas commendo spiritum meum; 

redemisti me, Domine, Deus veritatis.    

[7] Odisti observantes vanitates supervacue,                

ego autem in Domino speravi.     

[8] Exsultabo et laetabor in misericordia tua,

quoniam respexisti humilitatem meam;   

salvasti de necessitatibus animam meam                         

[9] nec conclusisti me in manibus inimici;                   

statuisti in loco spatioso pedes meos. 

[10] Miserere mei, Domine, quoniam tribulor;            

conturbatus est in ira oculus meus,      

anima mea et venter meus.                                       

[11] Quoniam defecit in dolore vita mea,

et anni mei in gemitibus;  

infirmata est in paupertate virtus mea,

et ossa mea conturbata sunt.                                 

[12] Super omnes inimicos meos factus sum opprobrium       

et vicinis meis valde et timor notis meis:   

qui videbant me foras, fugerunt a me.         

[13] Oblivioni datus sum tamquam mortuus a corde;       

factus sum tamquam vas perditum.                                     

[14]  Quoniam audivi vituperationem multorum

commorantium  in circuitu; 

in eo dum convenirent simul adversus me,   

accipere animam meam consiliati sunt.                            

[15] Ego autem in Te speravi, Domine;    

dixi: “ Deus meus es Tu,               

[16] in manibus tuis sortes meae ”.   

Eripe me de manu inimicorum meorum.     

et a persequentibus me;    

[17] inlustra faciem tuam super servum tuum,         

salvum me fac in misericordia tua. 

[18] Domine, ne confundar,

quoniam invocavi Te;   

erubescant impii et deducantur in inferno.  

[19] Muta fiant labia dolosa,   

quae loquuntur adversus iustum iniquitatem                

in superbia et in abusione.       

[20] Quam magna multitudo dulcedinis tuae, Domine, 

quam abscondisti timentibus Te.

Perfecisti eis, qui sperant in Te,        

in conspectu filiorum hominum.     

[21] Abscondes eos in abdito faciei tuae  

a conturbatione hominum;

proteges eos in tabernaculo a contradictione linguarum.

[22] Benedictus Dominus,  

quoniam mirificavit misericordiam suam  mihi in civitate munita.

[23] Ego autem dixi in excessu mentis meae:

“ Proiectus sum a facie oculorum tuorum”.

Ideo exaudisti vocem orationis meae, dum clamarem ad Te.  

[24] Diligite Dominum, omnes sancti eius

quoniam  veritatem requirit Dominus

et retribuit abundanter facientibus superbiam.  

[25] Viriliter agite, et confortetur cor vestrum,

omnes, qui speratis in Domino.

[1]Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

[2] In Te, Signore, mi sono rifugiato,

mai sarò deluso;

per la tua giustizia salvami.

[3] Porgi a me l'orecchio,

vieni presto a liberarmi.

Sii per me la rupe che mi accoglie,

la cinta di riparo che mi salva.

[4] Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,

per il tuo nome dirigi i miei passi.

[5] Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,

perché sei tu la mia difesa.

[6] Mi affido alle tue mani;

Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.

[7] Tu detesti chi serve idoli falsi,

ma io ho fede nel Signore.

[8] Esulterò di gioia per la tua grazia,

perché hai guardato alla mia miseria,

hai conosciuto le mie angosce;

[9] non mi hai consegnato nelle mani del nemico,

hai guidato al largo i miei passi.

[10] Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno;

per il pianto si struggono i miei occhi,

la mia anima e le mie viscere.

[11] Si consuma nel dolore la mia vita,

i miei anni passano nel gemito;

inaridisce per la pena il mio vigore,

si dissolvono tutte le mie ossa.

[12] Sono l'obbrobrio dei miei nemici,

il disgusto dei miei vicini, l'orrore dei miei conoscenti;

chi mi vede per strada mi sfugge.

[13] Sono caduto in oblio come un morto,

sono divenuto un rifiuto.

[14] Se odo la calunnia di molti,

il terrore mi circonda;

quando insieme contro di me congiurano,

tramano di togliermi la vita.

[15] Ma io confido in Te, Signore;

dico: «Tu sei il mio Dio,

[16] nelle tue mani sono i miei giorni».

Liberami dalla mano dei miei nemici,

dalla stretta dei miei persecutori:

[17] fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,

salvami per la tua misericordia.

[18] Signore, ch'io non resti confuso,

perché ti ho invocato;

siano confusi gli empi, tacciano negli inferi.

[19] Fa' tacere le labbra di menzogna,

che dicono insolenze contro il giusto

con orgoglio e disprezzo.

[20] Quanto è grande la tua bontà, Signore!

La riservi per coloro che Ti temono,

ne ricolmi chi in Te si rifugia

davanti agli occhi di tutti.

[21] Tu li nascondi al riparo del tuo volto,

lontano dagli intrighi degli uomini;

li metti al sicuro nella tua tenda, lontano dalla rissa delle lingue.

[22] Benedetto il Signore,

che ha fatto per me meraviglie di grazia.

[23] Io dicevo nel mio sgomento:

«Sono escluso dalla tua presenza».

Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera quando a Te gridavo aiuto.

[24] Amate il Signore, voi tutti suoi santi;

il Signore protegge i suoi fedeli

e ripaga oltre misura l'orgoglioso.

[25] Siate forti, riprendete coraggio,

o voi tutti che sperate nel Signore.

[1] A conclusione. Salmo di Davide nell'estasi.

[2] In Te, Signore, ho sperato,

che io non sia confuso in eterno;

nella tua giustizia liberami.

[3] Porgi a me il tuo orecchio,

vieni presto per liberarmi.

Sii per me Dio protettore

e casa di rifugio per rendermi salvo

[4] poiché Tu sei la mia forza e il mio rifugio

e a causa del tuo nome mi condurrai via e mi nutrirai.

[5] Mi scioglierai da questo laccio, che hanno nascosto per me,

perché Tu sei il mio protettore.

[6] Nelle tue mani affido il mio spirito;

(Tu) mi hai riscattato, Signore, Dio della verità.

[7] Detesti coloro che seguono inutilmente le vanità,

io invece ho sperato nel Signore.

[8] Esulterò e mi allieterò nella tua misericordia,

perché hai guardato la mia umiltà;

hai salvato dalle difficoltà la mia vita

[9] e non mi hai consegnato nelle mani del nemico ;

hai posto i miei piedi in un luogo spazioso.

[10] Abbi pietà di me, Signore, poiché sono tormentato;

è turbato nello sdegno il mio occhio,

l'anima mia e le viscere mie.

[11] Poiché si consuma nel dolore la vita mia

e gli anni miei nei gemiti;

la mia forza è indebolita nella povertà

e sono turbate le mie ossa.

[12] Sono diventato l'obbrobrio presso tutti i miei nemici

e molto ai miei vicini e orrore ai miei conoscenti:

coloro che mi vedevano fuori di casa, fuggirono da me.

[13]Sono stato abbandonato alla dimenticanza dal cuore

come un morto, sono diventato come un recipiente rovinato.

[14] Poiché ho udito il biasimo di molti

che si trattenevano all'intorno:

in quel luogo, pur di accordarsi insieme contro di me,

deliberarono di prendere la mia vita.

[15] Ma io in Te ho sperato, Signore;

ho detto: “Tu sei il mio Dio,

[16] nelle tue mani (sono) le mie sorti”.

Strappami dalla mano dei miei nemici

e da coloro che mi perseguitano:

[17] fa' splendere il tuo volto sopra il tuo servo,

fammi salvo nella tua misericordia.

[18] Signore che io non sia confuso,

poiché Ti ho invocato;

arrossiscano gli empi e siano trascinati nell'inferno.

[19] Diventino mute le labbra ingannatrici

che contro il giusto dicono l'ingiustizia

nell'orgoglio e con uso improprio di parole.

[20] Quanto grande è la quantità della tua dolcezza, o Signore,

che hai nascosto per coloro che Ti temono.

L'hai fatta per coloro che sperano in Te,

al cospetto dei figli degli uomini.

[21] Li nasconderai nel nascondiglio del tuo volto

dal turbamento degli uomini;

li proteggerai nella tua tenda dalla rissa delle lingue.

[22] Benedetto il Signorpoiché ha glorificato

la sua misericordia per me in una città fortificata.

[23] Io poi ho detto nel trasporto della mia mente:

”Sono stato tolto dalla vista dei tuoi occhi”.

Perciò hai esaudito la voce della mia preghiera quando gridavo aiuto a Te.

[24] Amate il Signore, voi tutti suoi santi

poiché il Signore richiede la verità

e ripaga abbondantemente coloro che compiono superbia.

[25] Agite da uomini e sia confortato il cuore di voi tutti,

che sperate nel Signore.

Iscrizione del salmo nel portale

In ogni concio e bugna è stato scritto un verso del portale. Questa lettura vuole indicare con il bianco il salmista che ha osato innalzare la sua preghiera e il suo sguardo a Dio; con il giallo l’orante ha riconosciuto la propria debolezza, toccando con il rosso la bassezza dell’umanità; infine con il blu la risalita, con esitazioni e ricadute, ma che lo porta a ristorarsi nella luce (ancora bianco). (Jacopo Venere)colori

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