Breve sintesi
Il nome Molentargius deriva dal sardo molenti, parola che indica l'asinello sardo. Questi animali venivano usati in passato per trainare lungo le sponde del Terramaini le chiatte usate per il trasporto del sale. All'interno della salina gli asini erano usati per trainare i carretti per il trasporto fino al centro di raccolta.
L'attività sembra che risalga a circa 3000 anni fa . In passato l'attività di estrazione impiegava i condannati ai lavori forzati.
E' ancora vivo nel cagliaritano il ricordo del duro lavoro nelle saline: d'estate il sole cocente, d'inverno il freddo; si lavorava seminudi con i piedi nell'acqua e con una pala in mano.
Grazie a questo faticoso lavoro si è creata una laguna considerata tra le più belle d'Europa e che ospita numerosi esemplari di fauna: lo stagno di Molentargius.
Ora la salina non produce più. Prima l'inquinamento, poi la scarsa convenienza, hanno cancellato un'attività che per duemila anni è stata parte della storia di Cagliari e Quartu.
Il Fenicottero
Il fenicottero è un uccello migratore che storicamente nidificava in Camargue e ripartiva per l'inverno verso il Nord Africa, dopo una breve sosta lungo gli stagni costieri della Sardegna ( dove viene chiamato Gent'arrubia o Su mangoni) ; a partire dal 1993 ha preferito fermarsi e nidificare nello stagno di Molentargius, nel sud Sardegna , divenuto ricco di Artemia salina, un piccolo crostaceo di cui si prevalentemente si nutre.
In primavera nacquero più di 900 pulli che richiamarono appassionati e studiosi ad assistere a quel miracolo della natura.
Qualche anno dopo ( 1999) è stato istituito il Parco naturale del Molentargius al fine di tutelare e valorizzare le risorse naturalistiche del Parco .
In questi primi anni l'associazione del Parco sta affrontando diversi problemi che rischiano di compromettere il delicato equilibrio di questo ecosistema :
- i tralicci d'alta tensione, a cui abbiamo dedicato una pagina;
- nel 2001 i cani randagi raggiunsero l'isolotto di nidificazione, causando la fuga in massa dei fenicotteri e la strage di circa 2000 uova;
- gli incendi che , ad opera di piromani , hanno distrutto parte dei canneti, che sono i siti più importanti per la nidificazione dell'avifauna stanziale;
- l'osservazione degli uccelli da parte dei visitatori è regolamentata per non disturbare e compromettere la nidificazione di alcune specie.
Ogni tanto si verificano dei fatti incresciosi come quelli riportati sopra che purtroppo non sono fatti isolati: l' ultimo , ad esempio , riguarda l'allargamento di una strada che mette in pericolo la preservazione del pollo sultano.
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A cura di Lidia Locci