SALUTI IN GUERRA
Nelle partenze, nelle lunghe
marce verso il fronte, nelle estenuanti attese in trincea, i soldati cantavano.
Nei canti di guerra, l’uomo che per andare a combattere si rivolge a chi resta a
casa, solitamente a una donna, non solo per salutarla, ma anche per prometterle
un pensiero dal fronte e per assicurarle il ritorno.
Possiamo trovare canti carichi di impeto e di
spirito eroico: sono i canti "ufficiali", quelli che servono ad
accendere la passione per la patria, scritti in genere da persone colte che sanno perché stanno
combattendo.Diversi sono i canti creati da soldati semplici che una ragione a
loro spesso oscura ha costretto a indossare la divisa.
Addio mia bella addio C.A. Bosi, 1848
Il titolo originario di questa
canzone è “L’addio del volontario toscano”. Fa parte dei canti del Risorgimento
italiano ed è stato scritto in occasione della Prima Guerra di Indipendenza. Sottolinea
l’ineluttabilità della partenza in quanto dovere verso la patria.
1. Addio, mia bella, addio, che l'armata se ne va, e se non partissi anch'io sarebbe una viltà. E se non partissi anch'io sarebbe una viltà. 2. La spada e le pistole, lo schioppo l'ho con me, ed allo spuntar del sole io partirò da te. Ed allo spuntar del sole io partirò da te. |
3. Il sacco è preparato, e sull'omero mio sta. Sono uomo e son soldato, viva la libertà! Sono uomo e son soldato, viva la libertà! 4. Ma non ti lascio sola, ma ti lascio un figlio ancor: sarà quei che ti consola, il figlio dell'amor. Sarà quei che ti consola, il figlio dell'amor. |
1 – Il soldato che parte usa come formula di saluto la parola
2 – Si rivolge alla sua donna chiamandola
3 – Dice di partire perché se non lo facesse si sentirebbe un
4 – La sua donna si ricorderà di lui attraverso il
Vado in Abissinia, Pinchi, 1935
Questa canzone ricorda l’invasione dell’Abissinia (odierna Etiopia), uno dei pochi territori africani non ancora ridotti in condizione coloniale. Mussolini volle attuare una politica di prestigio e dare una valvola di sfogo al malcontento interno. La guerra durò dall’ottobre del 1935 al maggio 1936 ed ebbe esito favorevole. All’entusiasmo per la partenza il soldato affianca il pensiero per l’amata.
Si formano le schiere e i battaglion
e van
marciando verso la stazion,
hanno lasciato il loro paesello
cantando al
vento un gaio ritornello.
Il treno parte: ad ogni finestrin
ripete
allegramente il soldatin.
Io ti saluto: vado in Abissinia
cara
Virginia, ma tornerò.
Appena giunto nell'accampamento
del Reggimento ti
scriverò.
Ti manderò dall'Africa un bel fior
che nasce sotto il ciel
dell'Equator.
Io ti saluto: vado in Abissinia
cara Virginia, ma tornerò.
Col giovane soldato tutto ardor
c'è chi sul petto ha i segni del
valor,
ma vanno insieme pieni di gaiezza
cantando gl'inni della
giovinezza.
E il vecchio fante che non può partir
rimpiange in cuore di
non poter dir:
Io ti saluto: vado in Abissinia
cara Virginia, ma
tornerò.
Appena giunto nell'accampamento
del Reggimento ti scriverò.
Ti manderò dall'Africa un bel fior
che nasce sotto il ciel dell'Equator.
Io ti saluto: vado in Abissinia
cara Virginia, ma
tornerò.
Dall'Alpi al mare fino all'Equator
innalzeremo ovunque il
tricolor...
Io ti saluto vado in Abissinia,
cara Virginia, ma
tornerò.
Vero Falso
Vero Falso
Vero Falso
Vero Falso
Vero Falso
Bella ciao, anonimo, 1944-45
“Bella ciao”, canto partigiano
di scarsa rilevanza durante gli anni di guerra, fu recuperato nei primi anni
Sessanta e ancora oggi è il simbolo della resistenza contro tutte le oppressioni.
Il saluto alla “bella” è più che altro uno spunto per il ritornello ritmico
della canzone.
1. Una mattina mi sono svegliato, |
4. Mi seppellisci lassù in montagna O bella ciao, bella ciao, Bella ciao, ciao, ciao, Mi seppelisci lassù in montagna Sotto l'ombra di un bel fior. 5. Tutte le genti che passeranno O bella ciao, bella ciao, Bella ciao, ciao, ciao, Tutte le genti che passeranno Mi diranno «che bel fior!». 6. E questo è il fiore del partigiano O bella ciao, bella ciao, Bella ciao, ciao, ciao, E questo è il fiore del partigiano Morto per la Libertà. |
1 – Gli invasori dei quali si parla nella canzone sono i
e i2 – I partigiani erano coloro che combattevano per la
dal3 – Il partigiano chiede, in caso di morte, di essere sepolto in
4 – Il partigiano vuole essere ricordato come unDopo aver letto e ascoltato le tre canzoni, rifletti
1 – Le canzoni che hai letto e ascoltato hanno in comune con il testo poetico alcuni aspetti stilistici. Quali?
2 – Come ti sembra il ritmo di queste canzoni? Orecchiabile o no?
Nelle tre canzoni lette sono usate alcune formule di saluto: Addio, Ti saluto, Ciao.
Ne conosci altre? In quali contesti vengono principalmente usate?