Il vino nella poesia di Orazio
Bacco nell'arte
Attività di lettura
MICHELANGELO
BACCO ADOLESCENTE, 1496-97
Firenze, Museo del Bargello
Firenze, Museo del Bargello
La resa naturalistica del corpo del dio in preda all’ebbrezza gareggia vittoriosamente coi modelli ellenistici. L’idea del movimento è creata dal contrapporsi del braccio alzato con la coppa e della gamba sollevata. Il piccolo fauno alla sinistra di Bacco bilancia il gioco dei volumi e la coppa sostenuta dal braccio destro.
Attività di lettura
TIZIANO
BACCO E ARIANNA, 1522-23
Londra, National Gallery
Tutta la scena è pervasa da un forte dinamismo che fa volare le vesti di Bacco, muove le nuvole nel cielo e le foglie degli alberi. Dalla figura di Bacco il movimento pare trasmettersi a uomini, animali e piante che popolano la scena. (cfr. in Bacchum di Orazio)
Attività di lettura
CARAVAGGIO
BACCO, 1596-97
Firenze, Galleria degli Uffizi
Il tema del vino e dell’uva è molto frequente in Caravaggio, l’inventore della cosidetta “natura morta”, termine poco felice, dovuto ad un giudizio negativo del soggetto rispetto a quelli religiosi e storici. L’inglese e il tedesco usano termini assai più positivi per designare il genere, e precisamente still life e Stilleben, cioè “vita silenziosa”.
La nascita della natura morta avviene intorno al 1596, con il famoso canestro di frutta del Caravggio, in cui, per la prima volta, il soggetto inanimato diviene centrale e non più complementare alla figura umana.
Nel Bacco personaggio mitologico e soggetti inanimati si integrano a vicenda, mantenendo ciascuno la propria identità è importanza. IL vino pare versato da pochi istanti, come dimostrano le bollicine nel calice, ed è offerto dal dio con la mano sinistra. Bacco appare con un’espressione rilassata, quasi un po’ assonnata ed il colore ambrato del collo e del petto contrasta con quello più acceso del viso e delle mani, quasi a indicare un leggero stato di ebbrezza. La frutta è dipinta con estremo realismo ed i giochi di luci ed ombre ne esaltano la bellezza. La posa di Bacco e lo sguardo rivolto all’osservatore richiamano l’iconografia cristiana della figura di Gesù nell’Ultima Cena. L’innovazione principale di Caravaggio sta nell’aver svincolato il tema della divinità pagana dai canoni tradizionali e nell’avergli restituito fisicità e realismo ed un senso della luce completamente nuovo.
La nascita della natura morta avviene intorno al 1596, con il famoso canestro di frutta del Caravggio, in cui, per la prima volta, il soggetto inanimato diviene centrale e non più complementare alla figura umana.
Nel Bacco personaggio mitologico e soggetti inanimati si integrano a vicenda, mantenendo ciascuno la propria identità è importanza. IL vino pare versato da pochi istanti, come dimostrano le bollicine nel calice, ed è offerto dal dio con la mano sinistra. Bacco appare con un’espressione rilassata, quasi un po’ assonnata ed il colore ambrato del collo e del petto contrasta con quello più acceso del viso e delle mani, quasi a indicare un leggero stato di ebbrezza. La frutta è dipinta con estremo realismo ed i giochi di luci ed ombre ne esaltano la bellezza. La posa di Bacco e lo sguardo rivolto all’osservatore richiamano l’iconografia cristiana della figura di Gesù nell’Ultima Cena. L’innovazione principale di Caravaggio sta nell’aver svincolato il tema della divinità pagana dai canoni tradizionali e nell’avergli restituito fisicità e realismo ed un senso della luce completamente nuovo.
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Ipertesto sul vino in Orazio