Carnevale tra satira e divertimento
Carnevale è una festa "a tutto tondo", che interessa tutte le componenti sociali e la maggiorparte delle attività economiche legate al territorio. La satira è il canale espressivo e della comunicazione prescelto.
Tutte le città d'Italia, per l'occasione, si vestono di stelle filanti, musica e allegria, e lungo le strade sfila la satira graffiante dei maestri cartapestai, i rioni si sfidano a colpi di canti e piatti tipici, nei teatri vanno in scena le commedie musicali in dialetto e i locali danno spazio a balli in maschera. Creatività, abilità costruttiva ed estro sono gli ingredienti che i maghi della cartapesta mescolano ai grandi temi di attualità per dar vita a carri allegorici sempre nuovi e sfavillanti. A Viareggio, quest'anno, a sfilare è stato il grottesco scenario della politica internazionale, con Obama in veste di illusionista che dirige e bacchetta le sue "servili creature", l'emergenza idrica che rischia di scatenare vere e proprie guerre tra i popoli e l'acqua che diventa oro blu, i disastri ambientali causati dal petrolio, la globalizzazione e la fame di potere che minacciano l'umanità. In manifestazioni così importanti, e attorno alle sfilate delle maschere e dei carri ruotano mostre, parate di bande musicali e gruppi folkloristici, talora anche eventi sportivi e spettacoli pirotecnici.
Tra gli eventi speciali, a Viareggio, il più significativo è stato la Festa di apertura dedicata alle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, uno spettacolo che ha convogliato in Versilia tutte le maschere nostrane in una festa dell'amicizia e dell'Italia unita in nome del Carnevale. Tra queste, la rievocazione della spedizione dei Mille, con 200 figuranti nelle vesti di soldati garibaldini e 20 maschere, ognuna delle quali a rappresentare una Regione italiana. Così il Carnevale di Viareggio ha reso omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il Carnevale è senz'altro la festa più allegra dell'anno. Le manifestazioni "carnascialesche" imperversano colorando e risvegliando le vie di ogni città. Inutile dire che anche a livello gastronomico si hanno innumerevoli tradizioni, che rispecchiano pienamente lo spirito di tale festa. Ogni Regione vanta ricette gastronomiche particolari e secolari, ma soprattutto nel dolce si nota una singolare voglia di evasione e di trasgressione; non a caso le ricette caratteristiche, seppur con varianti minime, vedono al primo posto i dolci fritti. Ecco alcune ricette di dolci di Carnevale rigorosamente fritti.
CICERCHIATA
E' una specialità tipica del Centro- Italia (Abruzzo, Umbria, Marche, Lazio);
tra l'altro, la presenza del miele indica che si tratta di una preparazione
molto antica.
STRUFFOLI
La risposta del Sud alla Cicerchiata è costituita dagli Struffoli Napoletani;
all'apparenza il dolce sembra identico, ma le due ricette presentano numerose
differenze. Inoltre, il dolce napoletano viene guarnito con zuccherini
colorati, quasi a voler significare l'innata allegria e il folclore tipici di
questo popolo.
CHIACCHIERE
Questa è forse la ricetta più semplice e la più allegra fra quelle dei dolci di
Carnevale, e quella di maggior successo, tanto è vero che la si
ritrova in tutt'Italia, sebbene con nomi diversi: in Friuli si chiamano
Grostoli, in Emilia Sfrappole, in Veneto Galani, nelle Marche Frappe, Cenci in
Toscana, Chiacchiere in Campania. La variante, nelle varie ricette regionali, è
costituita dal marsala, o dal vino bianco, o dall'acquavite, o dal liquore
all'anice.
CASTAGNOLE
Sono tipiche della gastronomia friulana durante il periodo di Carnevale.
Gustose e morbide, sono adatte anche ai bambini.
TORTELLI O RAVIOLI DOLCI
Sono cuscinetti di pasta ripieni di marmellata, di frutta secca, o di ricotta.
KRAPFEN
Questa ricetta, forse la più antica, proviene da un
libro di gastronomia austriaco.
ZEPPOLE
Pare che il giorno di San Giuseppe i
friggitori napoletani si esibiscaro pubblicamente nell'arte del friggere le
Zeppole davanti alla propria bottega.
RICETTA
“’mpagnuccata”
dolce di Carnevale in Sicilia
Tipico dolce del Carnevale siciliano. L'origine di questo dolce è, molto probabilmente, araba e ricorda un poco gli struffoli napoletani anche se, in questo caso, si tratta di un vero e proprio croccante. L'unico problema per gustare questi squisiti dolci sono i denti....bisogna averli ben forti!!!!! Una curiosità: in alcune zone della Sicilia questo dolce si chiama "scorrezione di pinocchiata" e lo troviamo descritto nel libro "L'antico Carnevale della contea di Modica" del barone Serafino Amabile Guastella, pubblicato nel 1877.
Ingredienti per la ‘mpagnuccata:
• 4 uova
• farina (quanta ne assorbono le uova)
• 300 gr di miele
• olio per friggere o sugna
• 1 cucchiaio di zucchero
• foglie di limone
Preparazione: In un'ampia ciotola unite le uova alla farina lavorando poi l'impasto con le mani unte d'olio fino ad ottenere una pasta molto morbida. Formate dei bastoncini, tagliateli a pezzetti e friggeteli in abbondante olio o sugna (strutto) caldo. Scolateli ed asciugateli sulla carta assorbente. Sciogliete il miele con zucchero e quando inizierà a bollire versate le palline fritte. Amalgamate molto bene e disponete la "''mpagnuccata" su un piatto da portata adagiate sopra un letto di foglie di limone lavate ed asciugate.
Vino consigliato: Spumante prosecco
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Percorso interdisciplinare tra arte, storia, letteratura