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CONOSCENZA

a cura di Alessandra Bucchi, Gabriella Rapella ed Elvira Tognini

 

 

SENTINELLA

 

alieno

 

Era bagnato, fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa.

Un sole straniero dava una gelida luce azzurra, e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di fatica.

Ma dopo decine di migliaia d’anni quest’angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo schifoso pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c’era sbarcato anche il nemico. Il nemico, l’unica razza intelligente della Galassia…. crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.

Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.

E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.

Era bagnato e fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d’infiltrarsi e ogni avamposto era vitale.

Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.

Il verso e la vista del cadavere lo fece rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante, e senza squame.

 

di Fredric Brown, da “L’ora di fantascienza”, a cura di Fruttero e Lucentini, Einaudi

 

 

APPARATO DIDATTICO

1 - Quali sono le condizioni della sentinella sul pianeta distante cinquantamila anni-luce da casa?

2 - Quali  sono le caratteristiche del nemico da cui la sentinella si deve difendere?

3 - L'autore spinge il lettore ad assumere il punto di vista del protagonista. Quali sentimenti suscita in te la sentinella? Quali sentimenti suscita in te il nemico?

4 - L'autore inganna il lettore tacendo ogni elemento che permetta di ricostruire l'aspetto fisico del nemico. Chi gli lascia credere che sia la sentinella fino alla fine del racconto?

5 - Riporta la frase che l'autore usa per rivelare al lettore che il protagonista non è un essere umano.

6 - Secondo te quale insegnamento contiene questo racconto di fantascienza?

7 - Il concetto di "diverso" è sempre relativo: per noi i "diversi" sono gli altri, per gli altri i "diversi" siamo noi. Discuti questa affermazione con i tuoi compagni e riportate qualche esempio.

8 - Il racconto è narrato dal punto di vista dell'alieno. Prova a narrare la vicenda dal punto di vista dell'uomo.

 

 

 

I PREGIUDIZI

 (…) “Si dirà che i negri sono “robusti ma pigri, golosi e poco puliti”; si dirà che i cinesi sono “piccoli, egoisti e crudeli”; si dirà che gli arabi sono “astuti, aggressivi e traditori”; si dirà anche che “è un lavoro arabo” per dire che è un lavoro raffazzonato; si dirà che i turchi sono “forti e brutali”; si affibbieranno agli ebrei i peggiori difetti fisici e morali per giustificarne le persecuzioni. Gli esempi abbondano. Ci saranno negri che diranno che i bianchi hanno uno strano odore; asiatici che diranno dei neri che sono selvaggi. Bisogna fare sparire dal tuo vocabolario tutte le frasi del genere “testa di turco”, “lavoro arabo”, “riso giallo”, “faticare come un negro” eccetera. Sono sciocchezze che bisogna combattere.”

“Combattere come?”

“Intanto imparare a rispettare. Il rispetto è essenziale. D’altra parte la gente non pretende l’amore, ma di essere rispettata nella sua dignità umana. Rispettare vuol dire avere riguardo e considerazione. Vuol dire sapere ascoltare. Lo straniero non reclama amore e amicizia, ma rispetto. L’amore e l’amicizia possono venire dopo, quando ci si conosce meglio e ci si apprezza. Ma in partenza non bisogna avere alcun giudizio preconcetto. In altre parole, nessun pregiudizio. Invece il razzismo si sviluppa grazie alle idee preconcette sui popoli e sulle loro culture. Ti do altri esempi di generalizzazioni stupide; gli scozzesi sono avari, i belgi non sono troppo furbi; gli zingari sono ladri; gli asiatici sono sornioni, eccetera. Qualsiasi generalizzazione è imbecille e fonte di errori. (…) Il razzista è proprio colui che generalizza partendo da un caso particolare. (…)

 da T. Ben Jelloun, “Il razzismo spiegato a mia figlia”, Bompiani, pp. 35-36

 

 

APPARATO DIDATTICO

1- Che cosa significa la parola "pregiudizio" per l'autore? Riporta le espressioni del testo

2 - Ricerca sul dizionario la parola "pregiudizio" e riporta la definizione

3 - Confronta le due definizioni, quella dell'autore e quella del dizionario. Sono uguali? Discuti con i tuoi compagni

4 - Hai mai sentito qualcuno che tu frequenti usare le espressioni che l'autore considera "sciocche"?

5 - Conosci altre espressioni di questo tipo? Riportale

6 . Ricerca sul vocabolario la parola "razzismo" e riporta la definizione.

7  - Da dove nasce il razzismo secondo l'autore?

 

Guarda la mappa mondiale dei pregiudizi

 

 

STEREOTIPI

 

“Come si fa a zittire un italiano?
Gli si legano le braccia dietro la schiena!”

“Perché gli italiani sono tutti bassi?
Perché da bambini la mamma gli ha detto: quando sarai grande andrai a lavorare!”

 “Da cosa si riconosce un italiano ad un combattimento di galli?
E’ il solo che scommette sull’anatra."

"Da cosa si riconosce la mafia in un combattimento di galli?
Vince l’anatra…”

 “Quanti italiani servono per cambiare una lampadina?
Mio cugino conosce un tipo che ha un fratello: il padre della sua ragazza ha fatto il militare con un certo Riccardo il cui cognato era stato a scuola con uno la cui madre aveva un laboratorio di calzature. Uno degli operai usciva con una ragazza. Il padre di questa andava sempre a messa la domenica con un certo  Guido che conosceva un tipo che aveva una sorella che era sposata con un elettricista che ha detto che lo farebbe gratis"

"L’Inferno europeo: i poliziotti sono tedeschi, i meccanici francesi, i cuochi inglesi, gli amanti svizzeri e tutto è organizzato dagli italiani"

 

APPARATO DIDATTICO

1 - Quali caratteristiche emergono da queste    barzellette sugli italiani?

2 - Ti riconosci in queste caratteristiche?

3 - Da quali comportamenti, secondo te, prendono spunto queste immagini?

4 - Sono comportamenti generalizzati o dei singoli?

5 - Ti riconosci in questo ritratto? Perché?

6 - Queste barzellette riportano l'immagine stereotipata dell'italiano all'estero. Cosa significa "stereotipo"?

Guarda la mappa italiana degli stereotipi

 

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