LA
GABBIANELLA E IL GATTO
CHE LE INSEGNO' A VOLARE
Come ogni anno uno stormo di
gabbiani sorvolava la foce dell' Elba nel mare del nord e si dirigeva verso
paesi più caldi dove le femmine avrebbero deposto le uova senza nessun
pericolo. I gabbiani volando si accorsero di un banco di aringhe e uno dopo
l'altro si tuffarono in mare e le mangiarono. Ma Kengah, in uno dei suoi
tanti tuffi non si accorse e non sentì le grida dei suoi compagni che la
mettevano in guardia da un' ondata di petrolio che in un attimo la travolse,
ma che fortunatamente non le appiccicò le ali al corpo. Gli altri uccelli
intanto volarono via perché era impossibile salvarla e secondo le loro
regole non dovevano rimanere a guardare un loro compagno morire. Kengah
cercò di raccogliere tutte le sue forze e dopo alcuni tentativi riuscì a
spiccare il volo dirigendosi verso il sole, sperando che il suo calore
sarebbe servito a sciogliere il petrolio, ma ben presto le forze le vennero
meno e precipitò sopra al balcone di una casa abitata in quel periodo solo
da un gatto perché i padroni erano in vacanza. Il felino subito le dimostrò
la sua disponibilità, ma non sapendo cosa fare andò in cerca d'aiuto. Prima
che lui partisse però la gabbiana espose il suo ultimo desiderio, quello di
fare un uovo, e per questo chiese al gatto Zorba di non mangiarlo, di
accudirlo e di insegnare al suo piccolo a volare quando questo fosse nato.
Il gatto capendo che ormai, oltre a stare delirando, era anche diventata pazza
andò in cerca d'aiuto. Nei giorni successivi assieme ai suoi amici si prese
cura dell' uovo, dato che Kengah era morta, e anche quando questo si schiuse
continuò ad accudire la gabbianella che fu chiamata Fortunata. Per molto
tempo essa si sentì un gatto essendo stata abituata a vivere con loro e non
voleva imparare a volare. Quando però vide dalla finestra altri uccelli che
volteggiavano nell'aria si decise e con i gatti tentò di capire quale fosse
il modo per volare, ma i risultati non furono dei migliori. Fu così che Zorba decise di rompere per un'unica volta nella sua vita una cosa
considerata tabù per i gatti, cioè parlare con gli umani. I gatti infatti
non parlano, ma sanno miagolare in molte lingue, tra le quali appunto anche
quella dell'uomo. Si rivolse ad un poeta e questo, sapendo che nulla c'era
di più bello per un gabbiano che la pioggia, il vento e il sole, portò
l'uccello sopra il campanile e Fortunata, spinta da una gioia immensa spiccò il suo primo volo.
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APPARATO DIDATTICO
COMPRENSIONE
Dove si dirigeva lo stormo di gabbiani? Perché?
Cosa succede a Kengah?
Dove riesce ad arrivare Kengah?
Chi trova?
Quale è l'ultimo desiderio di Kengah?
Cosa chiede a Zorba?
Quale nome viene dato alla gabbianella appena nata?
Perché Fortunata si sentiva un gatto?
Chi aiuta Zorba ed i suoi amici a far volare la gabbianella?
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