La volpe e il corvo

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 LA VOLPE E IL CORVO (Fedro, I, 13) LE CORBEAU ET LE RENARD (J. De La Fontaine)

 

  Quae se laudari gaudent ,
  sere dant poenas turpi paenitentia.
  Cum de fenestra corvus
  comesse vellet, celsa residens arbore,
  vulpes invidit, deinde sic coepit
  'O qui tuarum, corve, pinnarum est !
  corpore et vultu geris!
  Si vocem haberes, nulla prior ales foret'.
  At ille, dum etiam vocem vult ,
  lato ore emisit caseum; quem celeriter
   avidis rapuit dentibus.
  Tum demum ingemuit corvi deceptus .

 

 

 

   (1) oiseau fabuleux, mythique, toujours seul de son espèce,    qui, après un siècle de vie, mourait consumé par le feu,    et renaissait aussitôt de ses cendres. Par extension, être  unique en son genre.

 

  Maître Corbeau, sur un arbre ,
  Tenait en son bec un fromage.
  Maître Renard, par l'odeur ,
  Lui tint à peu près ce langage :
  Et bonjour, Monsieur du Corbeau,
  Que vous êtes joli ! beau !
  Sans mentir, si votre
  Se rapporte à votre plumage,
  Vous êtes le Phénix (1) des hôtes de ces bois.
  À ces mots le Corbeau ne se sent pas de joie,
  Et pour montrer sa belle voix,
  Il ouvre un large bec, sa proie.
  Le Renard , et dit : Mon bon Monsieur,
  Apprenez que
  Vit aux dépens de celui qui l'écoute.
  Cette leçon vaut bien un fromage sans doute.
  Le Corbeau
  Jura, mais un peu tard, qu'on .

 

La volpe e il corvo

Immagine di Lucia Maria Izzo

volpe e corvo

Domanda vero-falso FRANCESE

Lisez la fable et répondez au questionnaire vrai/faux.

1) Le renard est monté sur un arbre.
                                                  

Vero Falso

2) Le corbeau a du fromage dans son bec

Vero Falso

3) Le renard ouvre la bouche pour chanter

Vero Falso

4) Le corbeau perd son fromage

Vero Falso

Le parodie

Parodia di Giacomo FERRERA 

Parodia di Paola Lerza

 

Sosta il corvo appollaiato
sopra un albero di faggio,
e nel becco tien serrato
un bel pezzo di formaggio.

Ma la volpe studia e tenta
d'applicare un'invenzione
che al più presto le consenta
di acchiappare quel boccone.

Pensa: basta che lo scemo (1)
il becco e niente più.
Or gli parlo, e poi vedremo
che il boccone verrà giù.

"Oh buondì, dottore belle! (2)
la vede s'arrecrèa, (3)
nel mondo non c'è uccelle
più melliore de Vossèa. (4)

Tieni un mando rilucende,
n piumaggio rare e fine, (5)
tose il portamende
e una voce ch'è ddivine" (6)

Tace il corvo, mangia er ingolla, (7)
a volpe non sta zitta;
ed allora egli le molla
sulla testa una gran schitta. (8)

A cader non è il formaggio,
e la volpe in quel momento
deve prendere l'omaggio
come fosse un complimento.

 

 

Una volpe vide un corvo che, appollaiato sul ramo di un albero, teneva nel becco un succulento pezzo di formaggio. Postasi quindi ai piedi dell'albero, disse al corvo:
"Ma che bell'uccello che sei! Che piùmaggio! E che formaggio! (papera clamorosa, che Fedro non le perdonò mai, ma che a Freud piacque moltissimo, ndr.). Perché non mi fai sentire come canti bene?".
Il corvo, con fare impeccabile, finì di mangiare iì formaggio, e solo dopo aver ingoiato l'ultimo boccone disse:
"Scusa se non ti ho risposto subito, cara, ma la
buona creanza insegna che non si parla con la bocca piena. Quanto a cantare, sono disposto a farlo solo in presenza del mio agente discografico: sai com'è, idiritti...".
La volpe, che si era già piazzata in linea verticale con la bocca spalancata, presa da una furia incontenibile scrollò il tronco dell'albero, sperando che, se non veniva giù il formaggio, almeno cadesse il corvo.
Si sa che le volpi sono carnivore, e un bel pennuto a pranzo poteva andare ugualmente bene. Costui però si teneva assai ben artigliato al ramo, ma, un po' perché aveva appena mangiato e un po' per gli scrolloni, ebbe un riflesso gastrocolico, per cui lasciò cadere una bella
cacchetta sulla povera sventurata. Costei, che aveva, come abbiamo detto, la bocca spalancata, dovette…ingoiare il rospo e… masticare amaro.
Si dice che Newton, presente alla scena, abbia elaborato in seguito a questo la sua teoria
dell'accelerazione gravitazionale.

 

(1) Apprezzamento prematuro, incauto e peregrino, come si vedrà.

(2) In quel paese sono tutti dottori, eccettuato qualche medico di passaggio, tanta è la considerazione in cui vengono tenute l'istruzione e la cultura.

(3) Si ricrea, cioè riceve conforto e ristoro, si allieta (da cui: ricreazione)

(4) Vossèa = Vostra Signoria, che assieme a "bacio le mani" costituisce espressione di dignità

(5) "hai un manto risplendente dal raro e fine piumaggio".

(6) Lo scambio delle vocali e delle consonanti nella pronuncia è fenomeno assai frequente. E ciò comprova come non sia sempre vero che l'italiano si pronunci così come è scritto.

(7) Tace, infatti, l'astuto animale, ben memore della fregatura toccata a suo nonno

(8) Dal norvegese antico "skita", secondo l'Oxford Dictionary che ne riporta la voce. La radice è comune a tutte le lingue del ceppo germanico. Il vocabolo è passato poi al linguaggio degli uccelli, che ne fanno tuttora larghissimo uso

 

RIFLESSIONI

  1. Che cosa hanno in comune le due parodie?
  2. Delineare la personalità della volpe nelle versioni parodiate.

  3. Anche le note alla parodia poetica sono ironiche. Sapreste rilevare l'ironia?