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Dalla fiaba di Charles Perrault, libero adattamento di Lucia Bartoli, Mariadaria Cappelletti, Ottaviano Molteni

Indice copioni

 

Introduzione

Personaggi

Atto 1

Atto 2

Atto 3

Atto 4

Atto 5

Atto 6

Finale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Apparato didattico:

 

 

 

 

    ATTO I

Scenografia: sullo sfondo: un telo bianco con tracciati dei quadrati colorati

 

SIGLA STRUMENTALE APERTURA

(entrano in scena alcuni  bambini e iniziano a giocare: chi con la bambola, chi con le macchinine, 3 giocano con l'elastico)  

Canto: Piove Pioviccica: (tutti i bambini cantano la filastrocca da dietro le quinte, mentre i bambini in scena giocano)

Piove pioviccica

la carta si appiccica

si appiccica sul muro

 suona il tamburo

tamburo tamburello

apri l'ombrello

così ci vai sotto tu

così non ti bagni più

 

Musica: Chihuahua

(entrano 10 alunni e si dispongono per la danza, i ragazzi che stavano giocando si spostano e vanno a sedersi con spalle al pubblico ma non davanti ai ballerini per guardarli. Finita la Danza i ballerini se ne vanno e i bambini cominciano a parlare tra di loro, riprendendo in mano i loro giochi (figurine, automobili…)

 

Una sedia nell’angolo sx. Un faro illumina la sedia.

Un altro all’estrema dx illumina alcuni bambini che giocano

 

Musica: A mille ce n’è… (solo la prima parte)

A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar (da narrar)
venite con me
nel mio mondo incantato per sognar (per sognar)
non serve l'ombrello, il cappottino rosso la cartella bella per venir con me
basta un po' di fantasia e di bontà (e di bontà)
...

Entra il narratore adulto

 Indossa un grande cappotto grigio, sciarpa, cappello, guanti: sembra un essere misterioso. Cammina lentamente, si avvicina alle sedia, si toglie pian piano tutti i vestiti pesanti e li depone ordinatamente sopra una panca, dietro alla sedia. Indossa vestiti colorati e luminosi. Accende la lampada, mette gli occhiali, si mette la pipa in bocca e….

… comincia a leggere:

Il narratore: C’era una volta tanto, ma tanto tempo fa…

 

(I bambini si bloccano tutti perché un “contastorie” rappresenta per loro qualcosa di magico e irripetibile. Abbandonano i loro giochi e si vanno a mettere seduti per terra attorno a lui per ascoltarlo- Il narratore rimane visibile solo per tre quarti verso il pubblico - Un alone misterioso lo circonda).

Il narratore:

Ebbene cosa volete sentire? (dice con voce accattivante)
 

I bambini: Una favola, una favola!  (dicono tutti in coro).
 
Il narratore:

E quale?
 

 

  (I bambini urlano chi un titolo chi un altro, in un caotico intreccio di richieste: Pinocchio! Cenerentola! L’oca magica! Fagiolino ! Hansel e Gretel! Pierino e il lupo!)

Il narratore:

Fermi, fermi. Un attimo! Prima di tutto ditemi: ma voi credete nelle favole?
 

 

(La domanda provoca sconcerto: i bambini si guardano tra loro con facce stupite e senza parlare, con gesti diversi. Ad un certo punto…)
 

l bambino più piccolo: Sì, ci crediamo! (risponde)
 
Il narratore: E fate male!
 
 

(la replica del cantastorie lascia tutti ammutoliti)
 

Il narratore:

Le favole non dicono sempre la verità e sapete perché? Perché il primo racconta una storia, ma il secondo poi la dice come vuole lui. E il terzo farà ancora delle modifiche… e via via. Fino a cambiare gli avvenimenti iniziali. E così la storia diventa favola, i poveracci diventano principi, le servette regine, i banditi eroi. Ma soprattutto i cattivi vengono scambiati per eroi e i buoni per cattivi.

 

 

(I bambini sono allibiti, nessun “contastorie” aveva mai detto loro una cosa simile.. Si guardano tra loro, come per consultarsi. Poi sempre il più piccolo si alza e formula educatamente una richiesta)
 

Il bambino più piccolo: Signore, ci dispiace, ma non abbiamo capito bene; può spiegarcelo meglio?
 
Il narratore: Conoscete la favola del Gatto con gli Stivali? (dice, facendo una risata leggera)
 
Tutti i bambini: Sì, sì! ( gridano).
 
Il narratore:

- E allora qualcuno me la ricordi  (replica)
 

 

(I bambini si mostrano un po’ stupiti, ma poi...)
 

Una bambina: (alzandosi): C’era una volta un mugnaio…
 
 Il narratore: No, non così! ( la interrompe) – dimmi solo i fatti principali.
 
La bambina:

(rimanendo un attimo con la testa bassa in cerca d’ispirazione e poi): - È la storia di un ragazzo povero che riceve in eredità un gatto. Non è contento di questo dono. Ma poi il gatto, che parla, gli chiede di dargli stivali e un cappello. Si procura dei doni che porta al re, che ha una bella figlia, dicendogli che sono da parte del suo padrone. Tanto fa e tanto dice che poi riesce a far passare il suo povero padrone come un eroe che sposa la figlia del re e vissero felici e contenti.
 

Il narratore:

Brava. Ma sei proprio sicura che avvenne quello che hai detto?  
 

 

(Si spengono i fari. I bambini restano accanto al narratore nell’angolo di sx - Si riaccendono le luci)

Scuola primaria: Sai chi è un cantastorie?

Hai mai ascoltato una storia raccontata da un cantastorie?

Qual è la differenza tra una fiaba e una favola?

Il Gatto con gli stivali è una fiaba o una favola?

Scuola secondaria di primo grado:   Analisi dei personaggi:
1. Descrivi l’aspetto fisico e gli abiti del narratore, così come appare sul palcoscenico, come si muove sulla scena e quali sensazioni evoca nei bambini-attori che si trovano anch’essi sul palco.
2. In base alle situazioni che vengono rappresentate, attribuisci a ciascun personaggio uno o più aggettivi che lo contraddistinguano:
Personaggi Aggettivi
Narratore ___________________
Il bambino piccolo ___________________
La bambina ___________________

Comprensione del testo
3. Indica con una crocetta la risposta che ritieni esatta:
- Quando il Narratore chiede ai bambini se conoscono la favola del “Gatto con gli stivali”, qual è la risposta?
 No     Sì     Poco     Forse
- Quando il narratore dice ai bambini che non devono credere alle favole, come si mostrano?
 Accondiscendenti     Increduli     Per niente meravigliati     Allibiti
-Quando il narratore chiede di raccontare i fatti principali della favola a chi la conosce, una bambina:
 Si mostra molto indecisa
 Lo fa, dopo che il Narratore le chiede di sintetizzare
 Si ferma ogni tanto per raccapezzarsi
 Non riesce a dire niente e il Narratore deve raccontare lui.

  

A cura di Lucia Bartoli, Teresa Ducci, Fernanda La Marca, Lucia Maria Izzo