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Dalla fiaba di Charles Perrault, libero adattamento di Lucia Bartoli, Mariadaria Cappelletti, Ottaviano Molteni

Indice copioni

 

Introduzione

Personaggi

Atto 1

Atto 2

Atto 3

Atto 4

Atto 5

Atto 6

Finale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Apparato didattico:

 

    ATTO II

Scenografia: sullo sfondo: un telo bianco con tracciati dei quadrati colorati: Davanti al telo un mulino disegnato su cartone o proiettato sullo schermo

La scena è l’interno di un mulino: sacchi, pannocchie, un topolino, qualche attrezzo appoggiato al muro.

A sx c’è sempre il narratore, girato verso la scena. Una piccola luce illumina il suo libro

 

Musica  Orfeo preludio

(Dall’estrema dx entrano quattro personaggi: zoccoli, calzettoni bianchi che trattengono i pantaloni; camicia bianca e gilè tra il marrone e il nocciola. Il padre è anche sporco di farina. Arrivati al centro si mettono a semicerchio e restano immobili... )

 

Il narratore-bambino:

 (comincia la storia): C’era una volta un vecchio mugnaio con tre figli; aveva lavorato tutta la vita e senza metter da parte un solo euro. La vecchiaia e la fatica lo avevano logorato e sentendosi prossimo alla morte volle dividere ciò che possedeva con i suoi figli.

 

 

(Si accende il faro centrato sui quattro personaggi)

 

Il Mugnaio:

Cari figlioli la mia fine è ormai prossima e ho deciso di darvi quello che possiedo. A te Arduino, che sei il maggiore, lascio il mulino. Alvaro, tu che sei il mezzano il nostro somaro. Infine per te, mio caro Germano che sei il più piccolo, non ho altro che il gatto.

 

 

(Detto questo, pian piano esce di scena)

 

Il primo figlio Arduino:

Alvaro, tu ed io faremo una società. Io con il mulino e tu con l’asino diventeremo ricchi in pochi anni!

 

Alvaro:

Certo. Tu macinerai ed io consegnerò direttamente ai clienti! Soldi a palate!

 

 

(Ballando e ridendo escono di scena.
Entra pian piano il gatto, miagolando, si avvicina al fratello più giovane – posizionato al centro e illuminato dal faretto - si struscia sulla gambe e poi si siede davanti a lui)

 

Germano:

(si rivolge al gatto e lo accarezza sulla testa e dice) Caro il mio gatto, sei sempre stato un buon gatto e ti voglio bene. –(si leva il cappello, si dà una grattatina, rimette il cappello) – Ma se sei veramente furbo come si dice taglia subito la corda: non posso che prometterti freddo d’inverno, caldo d’estate e… fame tutto l’anno!

 

 

 (Il gatto a questo punto si alza in piedi, si liscia i baffi e dopo un bel poderoso… miaoooo… si rivolge al pubblico – Germano è spalle al pubblico – strizza un occhio e comincia a parlare)

 

Il gatto:

Mio caro padrone devi avere fiducia in me. Procurami un bel paio di stivali, un bel cappello con piume variopinte e una bella cintura. Poi lascia fare a me. Tra pochi mesi saremo ricchi e importanti. Altro che morire di fame.

 

 

(Si spengono le luci. Escono lentamente i personaggi)

 

Musica: danza degli zecchini

(Sullo sfondo un bosco. Al centro il gatto con stivali, cappello e cinturone - a dx il narratore)

 

Il narratore-bambino:

Germano aveva venduto le uniche cose preziose che possedeva per accontentare il suo gatto: il mantello invernale e l’unica camicia bianca della festa. Aveva un po’ freddo, ma aveva fiducia nel suo gatto

Scuola primaria:   Immagina un dialogo tra i tre fratelli  Arduino, Alvaro e Germano dopo la consegna dell’eredità da parte del padre

Cosa ha di speciale il gatto di Germano?

Disegna il mulino della fiaba

Scuola secondaria di primo grado:   Comprensione del testo
1. Riassumi brevemente le sequenze di questo II atto cui si sono dati i seguenti titoli:
- L’eredità: ______________________________________________

- I due fratelli maggiori: ______________________________________

- Germano e il gatto: ________________________________________

Analisi dei personaggi:
2. Prova a tracciare il profilo di Germano, scegliendo i suggerimenti che ritieni corretti.

  • Caratterialmente è: timido, pigro, sincero, intraprendente, affettuoso, bugiardo, insicuro, insensibile.
  • Quando si rivolge al suo gatto: lo aggredisce, lo accarezza, lo deride, lo compatisce, si lamenta, si congratula.

   

A cura di Lucia Bartoli, Teresa Ducci, Lucia Maria Izzo, Fernanda La Marca