Giordano Bruno

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L'UOMO E L'UNIVERSO

 

Icona iDevice INTRODUZIONE
 
 
 UN UNIVERSO VIVO, SCONFINATO E DIVINO
 
 
Un personaggio della Cena de le Ceneri, commedia filosofica di Giordano Bruno, espone la concezione dell'universo secondo il filosofo campano, secondo princìpi ben diversi da quelli della teoria geocentrica tradizionale. Pensando a un Dio immanente e non più trascendente, Bruno contempla la magnificenza di un cosmo sconfinato, di cui la Terra è parte ma non più centro, è solo uno degli infiniti pianeti e corpi celesti ancora sconosciuti all’uomo e forse abitati come il nostro. Dio, che si identifica con la forza vitale stessa dell'universo, esplica in esso la sua grandezza, spingendo l'uomo all'ansia della conoscenza (il “sacro furore”).
Per le sue idee innovative e rivoluzionarie, Giordano Bruno fu tacciato di eresia, perseguitato, imprigionato e mandato al rogo nel 1600.
il testo, in italiano meridionale antico, non è sempre ben comprensibile e quindi è corredato da note.


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immagine di L.M.Izzo
Cossì conoscemo tante stelle, tanti astri, tanti numi, che son quelle tante centenaia de migliaia, ch'assistono al ministerio e contemplazione del primo, universale, infinito ed eterno efficiente1. Non è più impriggiona­ta la nostra raggione coi ceppi de' fantastici mobili e motori otto, nove e diece2. Conoscemo, che non è ch'un cielo, un'eterea reggione inmensa, dove questi ma­gnifici lumi3 serbano le proprie distanze, per comodità de la partecipazione de la perpetua vita4. Questi fiammeggianti corpi son que' ambasciatori, che annunzia­no l'eccellenza de la gloria e la maestà de Dio. Cossì siamo promossi5 a scuoprire l'infinito effetto dell'infinita causa, il vero e vivo vestigio de l'infinito vigore6; ed abbiamo dottrina di non cercar la divinità rimossa7 da noi, se l'abbiamo appresso, anzi di dentro, più che noi medesmi siamo dentro a noi; non meno che gli coltori8 degli altri mondi non la denno9cercare appresso di noi, l'avendo appresso e dentro di sé, atteso che10 non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna.

 






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1 – Trascrivere il brano in una forma italiana più accessibile, moderna e fluida.
2 – Rintracciare tutti gli aggettivi presenti nel brano riferiti – direttamente o indirettamente – a Dio e alla sua potenza.
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Quali di queste espressioni si riferiscono a Dio?

  

primo, universale, infinito ed eterno efficiente

fantastici mobili e motori otto, nove e diece

questi fiammeggianti corpi


Che cosa significa l’espressione “non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna”?

  

Che la distanza tra la Terra e la Luna è superiore a quella che fino a quel tempo era stata calcolata

Che il cielo contiene tutti i pianeti e i corpi celesti, tra i quali la Terra e la Luna

Che la Terra, vista dalla Luna, potrebbe sembrare un corpo celeste esattamente come la Luna vista dalla Terra


Dio è visto

  

Come un essere trascendente, lontanissimo dall’uomo

Come entità che vive anche dentro l’uomo e di cui l’uomo partecipa

Come primo motore immobile, analogamente alla visione aristotelica


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