Giacomo Leopardi 1

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L'UOMO E L'UNIVERSO

 

Icona iDevice INTRODUZIONE
UN MOVIMENTO INCESSANTE E SENZA SENSO
 
immagine di L.M.Izzo 

Secoli di osservazione tra superstizioni, credenze e scienza hanno sempre concordato su un punto: l'universo si muove. Qualunque ne sia la regola o la forza motrice, i corpi celesti seguono traiettorie cicliche che agli occhi dell'uomo paiono eterne.

Nel canto leopardiano il pastore errante, disteso, sotto l'immenso cielo notturno delle steppe asiatiche, si domanda il perché di questo perenne movimento, si chiede il motivo di quello che egli percepisce come un vano affaticarsi e quasi uno spreco di energia. A che cosa è finalizzato l'immane spiegamento di forze cosmiche? Chi ne trae vantaggio? A che cosa serve la stessa vita umana, che altro non pare se non un continuo arrancare verso la morte? Tutte domande che restano senza risposta, in quella mirabile soluzione lirica che è la "poesia interrogativa" leopardiana.



Icona iDevice TESTO

G. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, 79-104

 

Spesso quand'io ti miro

Star così muta in sul deserto piano, ............................80

Che, in suo giro lontano, al ciel confina;

Ovver con la mia greggia

Seguirmi viaggiando a mano a mano;

E quando miro in cielo arder le stelle;

Dico fra me pensando: ...............................................85

A che tante facelle?

Che fa l'aria infinita, e quel profondo

Infinito seren? che vuol dir questa

Solitudine immensa? ed io che sono?

Così meco ragiono: e della stanza ..............................90

Smisurata e superba,

E dell'innumerabile famiglia;

Poi di tanto adoprar, di tanti moti

D'ogni celeste, ogni terrena cosa,

Girando senza posa, ................................................95

Per tornar sempre là donde son mosse;

Uso alcuno, alcun frutto

Indovinar non so. Ma tu per certo,

Giovinetta immortal, conosci il tutto.

Questo io conosco e sento, .....................................100

Che degli eterni giri,

Che dell'esser mio frale,

Qualche bene o contento

Avrà fors'altri; a me la vita è male.

 


Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla
Il poeta ricerca angosciosamente il senso dell’esistenza spinto da una motivazione

 


  
sociale
storica
puramente umana

L’universo, come evocato nei versi leopardiani, è
  

Evocato con fantasia romantica

Connotato da elementi scientificamente verificati

Determinato da segni privi di senso


Icona iDevice Riflessione

In questi versi il poeta  si interroga sul senso dei processi  naturali e  sulla debolezza e fragilità dell’uomo.  A quale consapevolezza giunge ? Può trovare risposte ai suoi  interrogativi?

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