l' uomo e l'universo
Giacomo Leopardi 2
INTRODUZIONE
IMMENSITA' DEL COSMO E PICCOLEZZA UMANA
immagine di L.M.Izzo
La riflessione cosmica nella Ginestra leopardiana si focalizza principalmente sulle dimensioni: quella terribilmente piccola dell’uomo e quella infinitamente grande dell’universo, e sulla conseguente assurdità della pretesa, da parte dell’uomo stesso, di ritenersi il signore e il centro del tutto. La sintassi complessa del pezzo non fa altro che sottolineare questo divario: il “punto”, entità geometrica minima e adimensionale che indica l’uomo, è sopraffatto dalla grandiosità e dalla lontananza dei corpi celesti, definiti per la prima volta in poesia con una terminologia che tenta di avvicinarsi a quella della scienza.
La conclusione del ragionamento è di un’amarezza sconcertante: di fronte alla vastità dell’universo, l’uomo con la sua boria fa ridere, oppure fa pietà.
TESTO
G. Leopardi, La ginestra, vv 158-195 e 198-201
Sovente in queste rive,
Che, desolate, a bruno
Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, ..................160
Seggo la notte; e su la mesta landa
In purissimo azzurro
Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle,
Cui di lontan fa specchio
Il mare, e tutto di scintille in giro ...............................165
Per lo vóto seren brillare il mondo.
E poi che gli occhi a quelle luci appunto,
Ch'a lor sembrano un punto,
E sono immense, in guisa
Che un punto a petto a lor son terra e mare ..................170
Veracemente; a cui
L'uomo non pur, ma questo
Globo ove l'uomo è nulla,
Sconosciuto è del tutto; e quando miro
Quegli ancor più senz'alcun fin remoti ........................175
Nodi quasi di stelle,
Ch'a noi paion qual nebbia, a cui non l'uomo
E non la terra sol, ma tutte in uno,
Del numero infinite e della mole,
Con l'aureo sole insiem, le nostre stelle ......................180
O sono ignote, o così paion come
Essi alla terra, un punto
Di luce nebulosa; al pensier mio
Che sembri allora, o prole
Dell'uomo? [...]........................................................185
[...] qual moto allora,
Mortal prole infelice, o qual pensiero
Verso te finalmente il cor m'assale? ............................200
Non so se il riso o la pietà prevale.
Domanda a Scelta Multipla
La luce che si contrappone alle tenebre nel purissimo azzurro traduce sul piano poetico il seguente concetto
i progressi in campo scientifico hanno dissipato dubbi e corretto teorie
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l’uomo con lucidità razionale può lottare contro le illusioni e le mistificazioni ideologiche
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la fede in Dio supera le false credenze e porta alla vera conoscenza
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Lo squallido paesaggio vesuviano e il cielo che si estende infinito sono
Elementi descrittivi atti a creare suggestioni romantiche
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Rappresentazione realistica di un paesaggio notturno
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Simbolo della condizione umana nel mondo
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Attività
Cogliere i punti salienti della riflessione leopardiana sulla condizione umana confrontando l’atteggiamento assunto prima di fronte alla solitudine immensa (verso 89) nel Canto notturno, poi nella contemplazione degli sterminati spazi cosmici evocati ne La Ginestra
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