Ugo Foscolo

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L'UOMO E L'UNIVERSO

 

Icona iDevice INTRODUZIONE

 IL MISTERO DELLA VITA 

immagine di L.M.Izzo  
 

Nelle Ultime Lettere di Jacopo Ortis il protagonista, poco prima del suicidio, riflette sul mistero dell'esistenza umana, rapportandolo e riconducendolo al mistero cosmico. Nel riconoscere a se stesso - e quindi all'uomo in genere - l'incapacità di pervenire a una soluzione pur dopo una sfida intellettuale, si esplicita il fallimento di Jacopo e, con lui, quello dell'umanità intera di fronte all'inconoscibile.

Il brano, composto probabilmente sulla suggestione del pensiero filosofico di Pascal (si veda la pagina dedicata), è riportato come un frammento rinvenuto negli ultimi scritti del giovane Ortis.



Icona iDevice TESTO
"Io non so né perché venni al mondo; né come; né cosa sia il mondo; né cosa io stesso mi sia. E s'io corro ad investigarlo, mi ritorno confuso d'una ignoranza sempre più spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi, l'anima mia; e questa stessa parte di me che pensa ciò ch'io scrivo, e che medita sopra di tutto e sopra se stessa, non può conoscersi mai. Invano io tento di misurare con la mente questi immensi spazj dell'universo che mi circondano. Mi trovo come attaccato a un piccolo angolo di uno spazio incomprensibile, senza sapere perché sono collocato piuttosto qui che altrove; o perché questo breve tempo della mia esistenza sia assegnato piuttosto a questo momento dell'eternità che a tutti quelli che precedevano, e che seguiranno. Io non vedo da tutte le parti altro che infinità le quali mi assorbono come un atomo"

Icona domanda iDevice Domanda a Scelta Multipla
Il pensiero è espressione di
  
Una sicura fede in Dio
un radicale rifiuto di Dio
Un totale agnosticismo metafisico

Nel brano proposto l’uomo appare
  
Completamente solo di fronte all’universo incomprensibile
Vicino agli altri uomini nella ricerca del senso della vita
Solo, ma consapevole del significato dell’esistenza dell’uomo e del mondo

Icona iDevice Produzione
Elaborare un sintetico confronto tra la riflessione cosmica del Leopardi ne La ginestra (versi 158-185) e il frammento foscoliano presentato.

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