...ma il lavoro nobilita?
PRESENTAZIONE
Che il lavoro sia un diritto/dovere e una delle attività più qualificanti dell'uomo, di quelle che lo rendono meritevole a tutti gli effetti di un suo posto in società, è uno degli insegnamenti-base che si ricevono fin dall'infanzia. La nostra Costituzione recita nell'articolo primo che "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro" e il detto "Il lavoro nobilita" è universalmente ben noto. Certo, dopo la sinistra scritta grigio-ferro "Arbeit macht frei" che caratterizzava i lager nazisti gran parte di questa presunta nobiltà è stata messa in discussione, ma fatta esclusione per i regimi totalitari e schiavisti, nei quali non si può parlare di lavoro ma solo di asservimento, l'attività lavorativa produttiva ed equamente retribuita resta una delle pratiche fondanti di uno stato libero e democratico.
Chi lavora, però, sa che lavorare è anche una gran fatica; la vita stessa può essere considerata un lavoro, e lo sapeva bene Cesare Pavese quando scrisse un'opera intitolata "Il mestiere di vivere" e diede a un raccolta di poesie il titolo "Lavorare stanca". Nessun intento parodistico però nell'opera dello scrittore; solo una profonda amarezza per una condizione esistenziale vissuta con disagio e sofferenza.
Le parodie sono altre: c'è chi guarda lavorare gli altri e se la gode, chi sgobba e si spacca la schiena senza ottenere nessuno dei tanto sospirati guadagni, chi capisce troppo tardi che le promesse ricevute sono spesso miraggi irrealizzabili. Così la morale tradizionale va in pezzi e lascia al suo posto un sorriso amaro sull'inutilità delle fatiche umane.
Attività di lettura
FAVOLE | VERSIONE SERIA | PARODIA |
La vanga dalla punta d'oro |
Esopo Favola islamica Giovanni Pascoli |
Giacomo Ferrera |
La mosca e la mula |
Fedro |
Giacomo Ferrera |