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cinefollia |
I FILM |
C |
Il caimano |
Genere: Drammatico
Anno: 2006, Italia
Regia: Nanni Moretti
Cast: Silvio Orlando,
Margherita Buy, Jasmine Trinca, Michele Placido, Giuliano Montaldo, A. Luigi
Grimaldi, Paolo Sorrentino
Produzione:
Sacher Film, Bac Films, Stephan
Films, France 3 Cinema, Wild Bunch, Canal +, Cinecinema
Distribuzione: Sacher Distribuzione |
La trama in breve
Un produttore di B movie cerca l’idea
giusta per salvare la sua casa di produzione dal fallimento. Coltiva un
progetto, ma la sua vita viene sconvolta da una giovane sceneggiatrice che
vuole realizzare un film su Berlusconi…
Recensione
Non scomoderò la categoria del “bello” per
parlare di questo film: non è adeguata a discuterne e non è questo che il
regista vuole.
Né mi addentrerò nelle polemiche, nelle
accuse e nelle difese (tutto ciò spesso a priori…) pro e contro il film:
ne sapete fin troppo…
Vi racconterò, piuttosto, come ho vissuto
personalmente la proiezione, una settimana giusta prima delle elezioni.
Sono uscita dal cinema con la mente piena
di pensieri e con una amarezza di fondo, nemmeno troppo sommessa, scaturita
dall’immedesimazione nella vicenda del protagonista, cui dà corpo ed anima
il sempre ottimo Silvio Orlando, la cui capacità di attrazione nei confronti
dello spettatore è, a mio avviso, globale, nel senso che Orlando ti cala
addosso con tutto ciò di cui è portatore cinematografico: storia,
emozioni, passioni del personaggio ed è sempre così, almeno nei film che ha
interpretato per Moretti.
Nel caso specifico, è una storia di
sconfitte umane e professionali e di sogni che ogni volta cercano di
riappropriarsi di se stessi, fino allo scioglimento finale.
Una storia per uno dei tanti che non si
adeguano allo stile dominante e per i quali la sconfitta stessa è
l’interfaccia pubblico.
Centro dell’azione è il nostro Paese e i
cambiamenti del suo tessuto civile, politico, etico degli ultimi decenni.
Tre storie si intrecciano nel film, in un nesso che ad alcuni è sembrato
labile, ma che trovo corposamente inciso nello stile personalissimo ed
estremamente riconoscibile di Nanni Moretti: un regista che non lascia
indifferenti e che, in ogni caso, suscita grandi e contrastanti passioni.
Un film da vedere, in ogni caso, un film
per riflettere ed una frase, un pensiero che non voglio definire profetico:
ve la lascio così come si lasciano gli almanacchi: da sfogliare, da leggere,
da dimenticare in un cassetto, da ritrovare al bisogno. Ecco la frase, tutta
di Moretti e in cui c’è tutto Moretti:
“ È inutile fare un
film sulla storia di Berlusconi perché tutti sanno già tutto e poi lui ha
già vinto: ci ha cambiato la testa trent’anni fa”.
(Maria Zeno)
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La cospirazione |
Genere: DrammaticoTitolo originale: The Constant Gardener
Anno: 2005
Regia: Fernando Meirelles
Cast: Pete Postlethwaite, Danny Huston, Daniele Harford, Rachel Weisz, Ralph Fienne
Durata: 128'
Produzione: USA / Gran Bretagna / Kenya / Germania |
Tratto dal romanzo di John Le Carré “Il giardiniere
tenace” racconta l’amore di Justin Quaile, un Ralph Fiennes convincente e
calibrato in ogni momento, e Tessa, interpretata da Rachel Weisz con una
passione ed una mobilità espressiva notevole che le hanno appena meritato un
oscar come miglior attrice non protagonista. Lui un diplomatico con la
passione serena del giardinaggio, lei pasionaria sino in fondo, sino alla
morte, che scopre un intrigo gigantesco, un complotto ai danni dell’uomo,
inconsapevole e derelitto di un’Africa lontana nello spazio e nel tempo. Lo
sfondo e il nodo problematico sono altri: un Kenia delle meraviglie, che
pare uscito dai migliori libri di fotografie paesaggistiche, e lo
sfruttamento sordido e tragico delle multinazionali del farmaco che fanno
dell’Africa il terreno delle sperimentazioni più bieche.
Il cuore della vicenda è quello, il giallo si gioca lì, nella scoperta a
piccoli passi della manipolazione sugli umani, i derelitti della terra,
vittime inconsapevoli di un gioco più grande di loro, di noi tutti.È
quello che non ha soluzioni, che non offre sbocchi positivi, che non si può
arginare con le deboli forze di chi crede nella giustizia, come tentare di
svuotare un oceano con un bicchiere. Atto di accusa, non politico, umano
piuttosto, dito puntato contro un delitto i cui responsabili recitano la
loro parte da protagonisti in un mondo /palcoscenico che può offrire solo
foto di orrore alla messa in scena della vita e non soluzioni.
Regia, quella di Fernando Meirelles, a mio parere poco convincente nei ritmi
narrativi in diversi punti, con scene da documentario che tolgono un po’ di
respiro alla storia, rallentano ritmi e abbassano il livello della violenza
dell’accusa, pur rimanendo pregevoli rimarcazioni della bellezza
apparentemente incontaminata di un continente infelice. Più interessante il
paesaggio umano, denso e tragico. Attenzione altalenante sulle due vicende
parallele, di amore e morte. Un viaggio, in entrambi i casi, alla scoperta
del “cuore” delle cose. Da vedere e da discutere
(Sonia Nicoletta Solomonidis)
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Criminali da strapazzo
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Genere: Commedia
Titolo: Criminali da strapazzo
Anno: 2000, USA
Regia : Woody Allen
Cast:
Woody Allen, Tracey Ullman, Hugh Grant, Elaine May
Distribuzione: Cecchi Gori
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La trama in breve
Ray Zinkler, ex detenuto
impiegato come lavapiatti, e sua moglie Frenchy decidono di aprire un
negozio di biscotti; in realtà il negozio è solo una copertura per …
Recensione
Chi ama Woody Allen, troverà in questa commedia brillante i
classici ingredienti della sua comicità: la battuta bruciante, l’aria di chi
è capitato per caso nella vita che vive, la sfortuna e l’arte di ridersi
addosso…
La vicenda, in sé esile, è il classico plot narrativo degli inganni
e della banda di piccoli malviventi in bilico fra sfortuna ed incapacità
organizzativa.
Ricorda i nostrani soliti ignoti, la gang di ladruncoli, senza però
che il film abbia il guizzo geniale della Commedia di Monicelli.
Tutto sommato, un paio d’ore di sano svago, qualche risata, ma
insomma… siamo lontani dal grandioso Allen di Zelig o di La rosa purpurea del
Cairo e, men che mai, di Manhattan.
Ne ho citati molti? Mi sa che devo dedicare al grande Allen una
monografia!
(Maria Zeno)
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La Classe |
Genere: Drammatico
Titolo: Entre les murs
Anno: 2008, France
Regia : Laurent Cartet
Cast:
Francois Bégaudeau
Nassim Amrabt; Laura Baquela; Cherif Bounaïdja;Juliett Demaille; Dalla
Doucoure; Arthur Fogel; Damien Gomes;
Louise Grinberg
Distribuzione: Mikado Film
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La trama in breve
François è un giovane professore di francese in una classe media di una
scuola multirazziale della periferia parigina. Tenta, con il suo metodo
d'insegnamento, di istruire gli alunni, consapevole che solo una buona
istruzione potrà aiutarli ad uscire dalla loro condizione. Ma non tutti gli
studenti capiscono le intenzioni del professore e spesso il senso di
frustrazione e di emarginazione riaffiora in loro con atteggiamenti
insolenti ed irrispettosi. Il professore si troverà dinanzi a un caso che lo
metterà in una posizione difficile.
Recensione
Vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2008 il film, senza enfasi
né retorica, mette in luce i reali problemi e la complessità del rapporto
alunni-professori e le dinamiche di una classe eterogenea e multirazziale.
Presenta una scuola in difficoltà, priva di strumenti per far fronte ai
comportamenti provocatori degli studenti, che, suo malgrado, si ritrova ad
utilizzare solo sospensioni ed allontanamenti
È un film che permette di leggere la solitudine dei
professori nell’affrontare quotidianamente classi difficili e ne rivela
tutta la loro umanità attraverso una esplicita crisi "di rigetto" di un
professore, stremato da situazioni ingestibili e faticose. Non dà né
risposte né ricette, ma fotografa quella quotidianità scolastica, fatta di
reazioni immediate e dinamiche contrapposte, sconosciute o quantomeno molto
lontane dalla percezione che il resto della società ha della scuola.
Un film in cui ogni insegnante si riconosce nel difficile compito di gestire
ed integrare le diverse culture, etnie e razze che sono presenti nelle
classi di oggi.
Assolutamente da non perdere!
(Teresa Ducci)
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