Genere: drammatico
Anno: 2007, USA
Regia: : Baz Luhrmann
Cast:
Bryan Brown, Hugh Jackman, Nicole Kidman, David Wenham
Distribuzione: 20th Century Fox
Durata: 165 |
Alla vigilia
della Seconda Guerra Mondiale una ricca nobildonna inglese intende
raggiungere il marito in Australia per affrettare la vendita di una
vasta tenuta e del bestiame che in essa veniva allevato. Ma all’arrivo
la attende una tragica sorpresa: il marito è morto assassinato, e la
realtà locale è ben diversa dalla vita comoda e dorata della vecchia
Inghilterra. I trafficanti di bestiame e i potenti latifondisti
spadroneggiano senza scrupoli, sfruttando gli indigeni e abusando delle
loro donne; soprusi e violenze, anche sui bambini, sono all’ordine del
giorno. Per di più, lo scoppio della guerra fa precipitare tutto e
contribuisce a sconvolgere equilibri di potere ormai consolidati da
decenni. La donna, mettendo da parte il suo orgoglio e il suo lignaggio,
sarà costretta a reinventarsi un ruolo di manager, di compagna e di
madre per portare a termine la sua impresa e affrontare una nuova vita.
Un film che porta
alla ribalta un mondo diverso e lontano, con la sua natura inconsueta e i
suoi arcani riti tribali, ma che punta anche il dito contro vecchi problemi,
come il razzismo, le prepotenze e lo sfruttamento dei più deboli. Come in
ogni “rosa” che si rispetti, amore, giustizia e buoni sentimenti concorrono
all’inevitabile lieto fine, che riesce, però, a commuovere sinceramente lo
spettatore.
Splendida Nicole
Kidman nei panni di un’altezzosa milady che sa rimettere in gioco la sua
femminilità e riscoprire valori nuovi; bellissimo il bambino meticcio, che
non è bianco e non è negro (“io non sono niente, io sono un sanguemisto”), e
che racconta in prima persona la visione infantile della storia. Un po’
troppo elaborata al computer, invece, la fotografia, per la quale sarebbero
forse bastati gli scenari naturali.
Da vedere
senz’altro.
(Paola Lerza)
L'opinione di uno spettatore
Bellissimo
film: mi hanno colpito la frase del protagonista: "La cosa più importante
non è possedere cose e persone, perché puoi perderle. La cosa più
importante, invece, è ciò che ti resta sempre: il tuo viaggio", e la figura
del nonno-mago, che fa da filo conduttore lungo tutto il film al "viaggio"
del nipote, fino alla naturale scelta del suo vero percorso. È un film che
fa riflettere anche sui problemi dell'integrazione forzata degli aborigeni e
sulla consapevolezza tardiva degli errori fatti nei loro confronti.
Ada
Giammarinaro)
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