Genere: Drammatico
Anno: 2005, USA
Regia: Clint Eastwood
Cast:
Clint Eastwood,
Hilary Swank,
Morgan Freeman,
Jay Baruchel,
Mike Colter,
Lucia Rijker,
Brian O'byrne,
Anthony Mackie,
Margo Martindale,
Riki Lindhome
Sceneggiatura: Paul
Haggis |
La trama in breve:
Una giovane donna coltiva il sogno di
affermarsi nella boxe femminile e, dopo lunghe ricerche, trova un allenatore
disposto a preparare il suo percorso atletico e condurla ad una serie di
vittorie, ma…
Recensione:
Un film, questo diretto da Clint Eastwood,
che riconcilia con il cinema di storie.
Intenso, ricco di eventi, il film corre
verso lo scioglimento finale attraverso la biografia dolorosa del vecchio
allenatore e della giovane pugile, che si legano indissolubilmente nei loro
percorsi di storie dolorose, di umiliazioni, di abbandoni, di lutti a vario
titolo non risolti.
Robusta la regia, che nulla concede al
sentimentalismo di maniera.
Molti sono i film forti sul
pugilato, ma in essi sempre si era indagato l’universo maschile, la boxe di
per sé sembra escludere la figura femminile. Eppure, questo film conduce lo
spettatore laddove non avrebbe pensato di arrivare: all’inizio, con categorizzazione un po’ presupponente, si pensa di stare in una trama che
indulge al femminismo, all’affermazione della donna in un mondo di uomini,
ma presto l’impressione svanisce sostituita da molto altro ed il film è
tenero senza essere scontato, di affetti senza essere sentimentale, è
l’incontro tra due vite ferite ed è, soprattutto, un lungo abbraccio fra due
identità destinate ad incontrarsi.
Da vedere, senz’altro.
(Maria Zeno)
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Genere: Commedia
Anno: 2006, Italia
Regia: Carlo Verdone
Cast:
Carlo Verdone,
Silvio Muccino,
Ana Caterina Moriaru ,
Agnese Nano ,
Paolo Triestino
Sceneggiatura:
Silvio Muccino
Pasquale Plastino,
Silvia Ranfagni
Fotografia:
Danilo Desideri
Produttore: Aurelio De
Laurentiis per Filmauro
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La trama in breve:
Achille De Bellis, manager di una catena
alberghiera di proprietà di sua moglie Gigliola e di suo cognato Guglielmo,
sembra avere quanto un uomo desidera dalla vita: una casa lussuosa, un
matrimonio felice ed una posizione di prestigio sul lavoro. L’universo di
certezze viene travolta dall'incontro con uno ragazzo di 23 anni, Orfeo, che
vive in un quartiere popolare di Roma con una madre in bilico fra
depressione e stato di euforia...
Recensione:
Il film, campione di incassi di questa
settimana, sta facendo registrare il ritorno al successo di un genere
amatissimo dal pubblico nostrano, la commedia all’italiana. Gli ingredienti ci sono tutti: le battute
fulminanti e destinate a diventare, in taluni casi, un tormentone
linguistico, il cast formato da una coppia di comici e da un contorno di
altri personaggi fortemente caratterizzati e riconoscibili come tipi,
la rapidità di azione, la storia ricca di colpi di scena…
Già, la storia: il film è un chiaro
esempio di come una buona regia avvalorata da attori di mestiere possa dare
credibilità ad un intreccio talora inverosimile e statisticamente basato
sull’improbabilità che tutto succeda ad una persona sola.
Durante tutta la visione del film, ho
altalenato tra la considerazione che certe cose sono improbabili ad accadere
tutte insieme in un arco di tempo breve e il divertimento, schietto e a
prescindere.
Il film è ben recitato: Verdone è il
mattatore che conosciamo e che, forse, avevamo rimpianto in taluni suoi film
non pienamente riusciti
(C’era un cinese in coma, Gallo
cedrone…); Silvio Muccino sta crescendo nella recitazione, con quel tono un
po’ sdrucito che sembra ridere di sé.
La voglia di buoni sentimenti è evidente
e non salva il film da un’aura di buonismo che sembra, negli ultimi anni,
aleggiare in molta cinematografia non solo italiana.
Ma il successo di pubblico, senz’altro
guidato da una sapiente campagna di stampa e da un ottimo lancio del film,
non va sottovalutato, così come non va sottovalutato il fatto che, senza
dubbio, dal cinema si esce, dopo due ore di film, con l’idea di essersi
fatti del bene con una manciata di buoni sentimenti ed una dose sopportabile
di gag dal sapore nostrano.
(Maria Zeno)
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