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NARRATIVA BM-BZ
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BA-BL |
Autore: Heinrich Böll
Titolo: E non disse nemmeno una
parola
Editore: Mondadori
Anno: 1953 |
Ho una baracchetta con una specie di bar, qui a
Colonia, accanto alle macerie. Partecipo a tutte le funzioni, nella
cattedrale semidistrutta, e seguo le processioni, nei vicoli feriti dalla
guerra. Il vescovo ci tiene molto. Lui e tutti gli ecclesiastici. Stamattina
Fred e sua moglie Kate sono entrati insieme. Ieri erano entrati
separatamente, prima Fred e poi lei. Tutti e due mi avevano fatto i
complimenti per il mio caffè. Non accade di frequente. Non avevo pensato che
si potessero conoscere. Si tocca la loro povertà, la fame nascosta dietro le
buone riservate maniere. La fame di qualcosa che si è perso. Casa, famiglia,
dignità. Lui mi ha fatto tenerezza, ieri. O forse pietà. Spero di non
averglielo mostrato. Un uomo perbene dalla faccia grigia e stanca. Ho capito
che non viveva in casa. È andato via, non ce la faceva più. Non sopportava
più la miseria, i giochi spenti dei figli, la convivenza con gli altri
inquilini. Malgrado l’amore per i figli e per Kate. Lei è rassegnata ma non
vinta. Le labbra dipinte di un rosso cupo. Un rossetto prestato,
sicuramente, per sollevare la testa. Tutto sulle sue spalle, senza
sconfitta. Anche questa nuova gravidanza. Non lo ha detto ma ho capito che è
incinta. Di nuovo incinta. Si saranno poi incontrati e avranno camminato
tenendosi a braccetto tra le baracche della fiera. Questo ieri. Stamane sono
entrati insieme. Me ne sono rallegrata. Li ho guardati con la complicità di
chi sa. Di chi sa che dormono ancora insieme, ogni tanto, in brutti
alberghi. Di chi sa del loro tenersi le mani, con pudore, con malinconia,
con tenerezza. Di chi sa del loro amore. Nonostante le macerie, nonostante
la miseria asfissiante, nonostante la solitudine e l’ emarginazione. Non c’è
modo di ribellarsi, per noi. Siamo come Cristo…" Lo misero in croce, lo
inchiodarono alla croce, e non disse nemmeno una parola". Kate, però, ha
toccato il cuore di Fred, e questo è un impegno. “Tornerete?”, ho chiesto.
“Sì”, mi ha risposto lei. E questo è un impegno.
(Maria Cristina Rosa)
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Autore: Ginevra BOMPIANI
Titolo: Ritratto di Sara Malcolm
Editore: Neri Pozza
Anno: 2005 |
C’è un che di inquietante in questo libro: non solo
nella storia in sé, per molti aspetti ancora misteriosa, ma anche nelle
circostanze che hanno portato l’autrice a scoprirla. Due strani sogni, a
distanza di molti anni l’uno dall’altro, spingono la Bompiani a compiere
delle ricerche minuziose fino a rinvenire, in una biblioteca di Londra, un
vecchio settimanale di cronaca del 1733: sorprendentemente, molti elementi
di quei sogni convergono nella storia di Sarah Malcolm, giovane governante
londinese condannata a morte e giustiziata perché giudicata colpevole
dell’assassinio della sua vecchia padrona e di due domestiche durante un
tentativo di rapina. L’autrice decide quindi di ricostruire la vicenda
sfruttando i documenti del frettoloso (durò solo cinque ore) processo e le
cronache dell’epoca. Sarah fu l’unica a pagare per un delitto di cui si era
sempre detta innocente: i suoi complici, due uomini e una donna con i quali
aveva progettato quella che doveva essere solo una rapina, riuscirono
infatti a cavarsela.
Il titolo originale dell’opera “Il ritratto di Sarah Malcolm” (l’articolo fu
poi cassato dall’editore) fa riferimento a una celebre opera di William
Hogarth, pittore e incisore dell’epoca, che dopo averla ritratta ebbe a dire
di lei: “Vedo nei tratti di questa donna che è capace di qualsiasi
nefandezza”. Questo spiega come l’autrice non abbia inteso tanto delineare
la figura di Sarah Malcolm quanto piuttosto far emergere le contraddizioni e
le debolezze dell’inchiesta che portò alla sua condanna.
(Monica Anelli)
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Autore: Matt BONDURANT
Titolo:
La terza traduzione
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2005
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In una Londra avvolta da mille misteri,
arriva Walter Rothschild, archeologo americano, per decodificare la terza
traduzione della stele di Paser custodita al British Museum.
La stele di Paser è una lastra incisa a geroglifici, nel cui messaggio stesso è
racchiusa una griglia che garantisce tre diversi modi di lettura del
messaggio: orizzontale, verticale e ... il
terzo rimane ancora un mistero. Rothschild, appassionato conoscitore
dell’antico Egitto, accetta la sfida dell’autore della stele ma si ritrova
coinvolto nel furto di un antico papiro, probabilmente legato al mistero
della terza traduzione, tenuto nascosto a Rothschild stesso.
L’archeologo si trova ad affrontare
avventure rocambolesche tra colpi di scena e avvenimenti drammatici in una
Londra notturna nella sua migliore veste di città misteriosa. La narrazione dei fatti, supportata da una
buona tecnica descrittiva dei luoghi e dei sentimenti, coinvolge il lettore
in una continua suspense
Riuscirà il nostro eroe a decodificare la
terza via della traduzione della stele? Svelarlo sarebbe un “affronto” ai
potenziali lettori.
(Teresa Ducci)
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Autore: Alessandra BORGHESE
Titolo:
Con occhi nuovi
Editore: Piemme
Anno: 2004
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Il nome completo dell’autrice di questo
libro è Donna Alessandra Romana dei Principi Borghese, erede di una delle
più prestigiose e antiche famiglie romane. Con occhi nuovi
racconta, in prima persona, il modo in cui
Alessandra si è avvicinata a Dio, diventando una fervente praticante, dopo
aver vissuto l’adolescenza immersa negli agi dell’aristocrazia romana.
Alessandra con questa autobiografia si mette a nudo, raccontando gli
avvenimenti principali che hanno segnato la sua giovinezza, dal suicidio del
suo primo amore al matrimonio con un ricco armatore greco che muore di
droga, fino alla profonda amicizia con Giovannino Agnelli e Leonardo
Mondadori. L’avvenimento principale della vita di Alessandra è sicuramente
la sua conversione, che pare autentica, sentita spiritualmente con molta
profondità, non come il capriccio momentaneo di un’aristocratica annoiata
dalla bella vita e dai molti viaggi. L’incontro con la Fede non è solamente
basato sull’intimo rapporto della donna con Dio, sul dialogo interiore (che
potrebbe malignamente essere considerato come un tentativo di sopperire alla
mancanza di un legame amoroso duraturo); esso è anche una vera e propria
riscoperta della Chiesa, del suo significato, dei suoi riti e del suo ruolo,
piuttosto complicato nella società di oggi. Alessandra non vuole
indottrinare il lettore, convincendolo della bontà assoluta della religione
cattolica, bensì raccontare in maniera semplice la sua incredibile
“avventura”.
(Fanny Grespan)
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Autore: W. S. BORROUGHS
Titolo: Il gatto in noi
Editore: Adelphi
Anno: 1986 |
Borroughs. E allora il pensiero va alla sua vita
pazzesca e sregolata, alla beat generation, a Ginsberg, a Kerouac, a Gregory
Corso, all’esperienza delle droghe e della malattia mentale. A tante altre
cose di cui non so e non voglio, soprattutto non so, qui, parlare.
Un solo accenno al suo Soft Machine, per ricordare il celebre gruppo
omonimo, e il suo geniale leader Robert Wyatt che, in questo contesto, non
c’entra un bel niente, ma la cui musica mi fa "tremar le vene e i polsi" al
solo nominarli.
A loro m’inchino, devota e riconoscente, tributando un doveroso omaggio…
I shan't say...
One more word...
So instead... I'll play drums...
E poi mi fermo sennò mi commuovo.
Allora, Borroughs ha scritto questo semisconosciuto libretto, quasi in forma
di diario, dedicandolo ai suoi gatti, al gatto, visto come “compagno
psichico”, “noi siamo il gatto che è in noi. Siamo i gatti che non possono
camminare da soli, e per noi c’è un posto soltanto”.
Gatti bianchi, gatti arancioni, gatti persiani, gatti come entità
soprannaturali che accompagnano Borroughs in una continua rievocazione di
storie, di sensazioni, di incontri, di esperienze, dalla particolare
intensità ammaliatrice.
L’affinità tra l’autore e i gatti, queste creature mistiche e magiche,
cresce ad ogni rigo, pagina dopo pagina, come “qualcosa di ancora
inimmaginabile, che potrebbe essere il risultato di un’unione non consumata
per milioni di anni”.
E l’emozione sale, le vibrazioni aumentano, soprattutto in una gattòlica
come me, quando si legge che “questo libro sul gatto è un'allegoria, in cui
lo scrittore vede passare in rassegna la sua vita passata in forma di
sciarada gattesca. Non che i gatti siano marionette. Tutt'altro. Sono esseri
che vivono e respirano, ed è una cosa triste quando si stabilisce un
contatto con qualsiasi altro essere: perché vedi le limitazioni, il dolore e
la paura, la morte finale. Il contatto significa questo. E di questo mi
accorgo quando tocco un gatto e mi ritrovo con le lacrime che mi scorrono
sul viso."
Si legge d’un fiato. Magari mettete sul piatto, se ancora ce l’avete, la
musica giusta e lasciatevi prendere dal doppio ritmo, che poi diventa uno
solo.
E lasciatevi andare al gatto che è in voi.
Good vibrations, yeah!
(Maria Cristina Rosa) |
Autore: Ray BRADBURY
Titolo: Fahrenheit 451
Editore: Mondador
Anno: 1989 |
Il
romanzo è ambientato in un futuro non lontano dove scrivere e leggere libri
è proibito. Il protagonista è Guy Montag, un vigile del fuoco: in questo
futuro però la funzione dei pompieri non è spegnere incendi, anzi, armati di
lanciafiamme, irrompono nelle case dei sovversivi che leggono o conservano
libri e bruciano (451°F è la temperatura a cui brucia la carta). Una
sera, però, Guy incontra una ragazza, Clarisse, che gli racconta di un
passato in cui leggere e scrivere non era reato e di come creare parole sia
molto meglio che distruggerle. Da quel momento la sua vita si trasforma e
con l’appoggio e la guida di Faber, un anziano professore depositario del
sapere antico, egli troverà il modo di salvare la cultura.
Questo celebre e appassionante romanzo si può definire anti-utopistico. È un
manifesto di lotta alla omologazione collettiva.
(Alida Fonnesu) |
Autore: Richard BRAUTIGAN
Titolo: La casa dei libri
Editore: Marcos y Marcos
Anno: 2003 |
“Questa è una bellissima biblioteca, molto fornita, molto
americana, e l’ora è perfetta. È mezzanotte. La biblioteca dorme
profondamente. Come un bimbo che sogna, la porto dentro l’oscurità di queste
pagine.” Come resistere a un incipit simile? Non si può che farsi prendere
per mano ed entrare in questo luogo bizzarro, “dove i perdenti portano i
loro libri”, quelli che nessun editore pubblicherebbe mai. Come “Coltivare
fiori al lume di candela in camere d’albergo”, oppure “Frittella bella”, o
ancora “Morte alla pancetta”. Un uomo li accoglie e se ne prende cura
amorevolmente da tre anni, senza mai uscire da quella “casa dei libri” che
ormai è diventata anche la sua. Poi, improvvisamente, un giorno arriva Vida:
una bellezza imbarazzante, un candore antico, luce e aria per l’uomo dei
libri. È la vita che irrompe prepotentemente nell’atmosfera rarefatta della
biblioteca, è il richiamo della carne, dell’amore, del mondo lasciato alle
spalle e quasi dimenticato; quel mondo che invece bisognerà affrontare,
perché Vida a un certo punto rimane incinta e quel bambino nessuno dei due
lo vuole. Paradossalmente, il viaggio che i due affronteranno insieme alla
ricerca di un medico che possa fare abortire la ragazza rappresenterà per
l’uomo dei libri il ritorno alla vita.
Grazie a una scrittura leggera e a una serie di personaggi e di situazioni
surreali, questo libro riesce ad essere lieve nonostante il tema delicato e
doloroso che lo permea fino alla fine.
(Monica Anelli) |
Autore: Dan BROWN
Titolo:
Il codice da Vinci
Editore: Mondadori
Anno: 2004 |
Giallo dai risvolti sorprendenti.
Dall’indagine di un omicidio consumato nel
museo del Louvre di Parigi si snodano ipotesi provocatorie sul Santo Graal
che trovano il loro fondamento dalla scoperta sconvolgente che Leonardo da
Vinci proteggeva un distruttivo codice segreto e nascondeva gli enigmi nei
suoi dipinti La struttura narrativa è caratterizzata da
capitoli brevi che, pur concludendo le diverse situazioni, lasciano sempre
aperta al lettore la curiosità e l’interesse a continuare.
(Teresa Ducci)
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Autore: Pearl S. BUCK
Titolo: La buona terra
Editore: Mondadori
Anno: 1964 |
Credo sia uno dei libri più belli che abbia letto, un
libro che ho sempre ricordato e che ho ritrovato, e riletto, tra i vecchi
libri della mia adolescenza, in fondo alla libreria. Credo sia stato uno dei
primi romanzi che si proponeva di rappresentare l’anima di un
paese attraverso le vicende di più generazioni della stessa famiglia.
Ci trasporta in un’altra Cina, una Cina che non conosciamo, quella in cui
gli strati sociali erano netti e rigidamente divisi, in cui i contadini si
nutrivano di radici e terra per sopravvivere alla carestia; in cui i
neonati, specie se femmine, venivano venduti come schiavi; in cui i vecchi,
se ricchi, potevano comprarsi bambine come concubine… un mondo che non c’è
più… o che c’è ancora? Di particolare rilievo la figura della protagonista,
una contadina brutta ed analfabeta, quasi incapace di esprimersi pure a
parole, eppure estremamente vitale e piena d’amore. E poiché, purtroppo,
l’amore è spesso e soprattutto dolore e sacrificio, capace di atti estremi.
(Gabriella Nasi) |
Autore: Dino BUZZATI
Titolo: Il colombre
Editore: Mondadori
Anno: 1966 |
Ognuno di noi è alla costante ricerca del proprio “colombre”,
del destino che gli è stato assegnato e la cui conoscenza al tempo stesso lo
terrorizza e lo affascina… proprio come è successo a Stefano Roy.
È il racconto, ricco di allegorie e di inquietudini, dell’intensa vita di
Stefano Roy, tutta dedita alla ricerca di un essere mostruoso e al contempo
affascinante che lo insegue inesorabilmente da quando è nato, il colombre
appunto, dal quale Stefano è irresistibilmente attratto, un fascino non
privo di paura, che lo porterà alla fine all’incontro fatale, ricco di
sorprese.
Un linguaggio semplice e scarno, con alcune ripetizioni che hanno il sapore
di rituali magici e che sottolineano l’atmosfera irreale, mitica che pervade
ogni azione.
Un interrogativo aperto sull’eterno destino dell’uomo, sulla vita e sulla
morte che irresistibilmente si attraggono ed alla fine si fondono.
Il racconto, ricco anche di suspense, piace molto ai ragazzi. E’ adatto
anche ad essere sceneggiato e rappresentato a teatro. Con la mia classe è
stato realizzato uno spettacolo che non ha avuto bisogno di grandi
scenografie, ma che ha ottenuto un vero successo, tenendo sempre desta
l’attenzione della platea.
(Gisella Malagodi) |
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