Autore: Abraham B. YEHOSHUA
Titolo: Fuoco amico
Editore: Einaudi
Anno: 2008 |
Daniela e Yaari, una coppia di israeliani di mezza
età, vivono una settimana l’una lontana dall’altro. Il marito resta in
Israele a occuparsi del padre anziano e malato, dei nipotini, dei figli e
del lavoro. Daniela si reca in Tanzania a trovare Yeremi, marito della
sorella morta pochi mesi prima. Il cognato si è allontanato da Israele e
vive in esilio volontario in Africa dopo la morte del figlio Ayal, ucciso
per errore dal “fuoco amico” durante un’azione militare nei Territori.
Yeremi non vuole più sentire parlare di Israele, di ebraismo, di profeti che
nella Bibbia predicono morte, rovina e castigo per il popolo ebraico.
Yehoshua, in questo romanzo, sembra dar voce, per la prima volta, a quegli
ebrei che sono stanchi di una guerra eterna. Il romanzo è percorso da un
senso di attesa e di mistero. Misteriosi sono i venti che provocano ululati
in un ascensore progettato da Yaari, misteriosa è la fine di Ayal. Per
Yehoshua fuoco e vento rappresentano ciò che c’è di provvisorio e di
imprevedibile nella vita di un uomo.
Daniela e Yaari, che riusciranno a venire a capo dei misteri, diventano nel
romanzo due figure positive, testimonianza di quanto i destini degli uomini
e dei popoli dipendano dalla responsabilità individuale e collettiva.
Non è facile staccarsi da un romanzo come questo, ricco di tensione emotiva,
di piccoli gesti quotidiani e di descrizioni quasi poetiche dei cieli di Tel
Aviv e della savana africana.
(Gabriella Rapella)
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