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NARRATIVA PM-PZ
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PA-PL |
Autore: Giuseppe PONTIGGIA
Titolo: Nati due volte
Editore: Mondadori
Anno: 2000 |
“Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo
che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da
quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più
tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita.”
Di
fronte all’handicap non è più di moda l’atteggiamento pietistico di chi dice
“poverino”. Sembra molto più “politicamente corretto” il fare finta di
niente. Per negare una presunta “anormalità” si finisce per negare il
problema stesso e non saper rispondere ai bisogni del disabile. Solo chi è
dentro alla situazione non può permettersi questo ipocrita lusso. Il
protagonista di questo romanzo autobiografico è un padre che deve affrontare
medici incoscienti, operatori scolastici incapaci o indifferenti, gli
sguardi impietosi o troppo pietosi della gente. Nessuna concessione al
dramma: toni asciutti, talvolta indignati, spesso ironici o decisamente
comici. Paolo cresce faticosamente nella sua conquista dell’autonomia e
contemporaneamente cresce, anche lui con grande fatica, suo padre. Il premio
è Paolo che ad ogni nuovo traguardo esclama: Non te l’aspettavi, eh? Un
grido di trionfo e un rimprovero. Un
romanzo onesto e vero fino al cinismo, una scrittura essenziale, misurata,
efficacissima, che dà il meglio di sé nella descrizione di alcuni
personaggi: la madre del narratore, il direttore della scuola, i medici
incompetenti. "Quando Einstein, alla domanda del passaporto, risponde 'razza umana',
non ignora le differenze, le omette in un orizzonte più ampio, che le
include e le supera. È questo il paesaggio che si deve aprire: sia a chi fa
della differenza una discriminazione, sia a chi, per evitare una
discriminazione, nega la differenza."
(Daniela Borsato) |
Autore: Vasco PRATOLINI
Titolo: Metello
Editore: Mondadori
Anno: 1960
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Nell’ambiente arretrato e provinciale
della Toscana di inizio secolo, il giovane Metello affronta una vita
difficile, consapevole di poter contare esclusivamente sulle proprie forze e
di essere lui stesso la sua unica risorsa. Orfano fin dall’infanzia e
adottato da una famiglia che poi lo abbandonerà per emigrare in Belgio a
cercare fortuna, egli affronterà il suo percorso di crescita con fatica ma
con determinazione, spinto dall’entusiasmo giovanile e dalla fiducia nelle
sue doti: fisico forte e mente sveglia. Il mestiere del muratore, nel quale
andrà specializzandosi, lo avvicinerà alla realtà operaia dei cantieri
fiorentini e delle prime rivendicazioni sindacali. Il suo carisma farà
presto di lui un leader; l’impegno politico e la lotta di classe
diventeranno per lui una ragione di vita che lo aiuterà a stringere i denti
nei momenti di difficoltà, affrontati in nome di un ideale. I giorni di
carcere e i mesi di sciopero non mineranno il suo carattere, sempre pronto a
pensare positivo e a incoraggiare i compagni.
Accanto a Metello c’è una donna, figlia di un muratore anarchico morto in un
incidente sul lavoro. Lei diventerà sua moglie e sarà la madre di suo
figlio; lei gli darà la forza per andare avanti, per superare le crisi e le
tentazioni del tradimento coniugale, perché saprà amarlo con abnegazione,
anche passando sopra alle debolezze dell’uomo.
Con il suo realismo moderatamente ottimistico, Metello è il simbolo di
un’Italia in cammino, un’Italia che lavora per risollevarsi da una povertà
secolare e che comincia a prendere coscienza dei propri diritti.
Un po’ datato nello stile e nel messaggio, il libro merita comunque di
essere letto come spaccato di un’epoca che ha segnato la storia sociale del
nostro Paese. (Paola Lerza) |
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