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Uno spaccato su Bagheria, sulla Sicilia e sull’Italia del ‘900. Ambienti, storia e cultura rivisitati attraverso la vicenda d’amore di due persone semplici, gente del popolo, che si “rompe le spalle” lavorando e che vive di stenti e sacrifici: Peppino e Mannina.
Sono flash che scattano ora qui ora là e che illuminano fatti storici: il Fascismo, l’attentato a Portella della ginestra; ambienti quali Villa Palagonia con i suoi mostri di pietra e il formarsi del partito comunista in cui si incanalarono le speranze della povera gente che sperava in un futuro più dignitoso e libero dalla morsa della mafia.
È tutto un popolo di scena, col suo dialetto stretto, le sue metafore, la poesia della vita. È un omaggio a persone della cultura e del cinema che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di questo secolo (Guttuso, Buttitta, Lattuada), della Sicilia, di quei luoghi, della Penisola.
È un omaggio alla vita che scorre e trascina con sé tutto: il tempo, le persone e i luoghi.

(Sebastiana Schillaci)

 

 

 

                                                      

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