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NARRATIVA SP-SZ
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Autore: Art SPIEGELMAN
Titolo: Maus
Editore: Einaudi
Anno: 1991
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"Un'opera notevole, imponente
per concezione ed esecuzione... insieme romanzo, documentario, libro
di memorie e fumetto. (...) Geniale, davvero geniale". Così il
grande cartoonist Jules Feiffer ha definito la storia delle vicende
dolorose di una famiglia di ebrei polacchi dalla metà degli anni
1930 all'inverno del 1944: la famiglia è quella di Art Spiegelman e
la voce narrante dell'opera è quella di suo padre, sopravvissuto
alla Shoah. Per raccontare questo dramma familiare ed epocale
Spiegelman sceglie la strada del fumetto allegorico: gli ebrei sono
rappresentati sotto forma di topi, da cui il titolo, i nazisti di
gatti e i polacchi di maiali.
Oltre all'aspetto storico e documentario, di grande valore, emerge
dal racconto, in tutta la sua complessità, anche il rapporto tra
l'autore e suo padre, che Spiegelman intervista a più riprese per
raccogliere il materiale per il libro: è durante questi incontri che
vengono a galla tensioni sopite, ricordi drammatici, sensi di colpa
e sorde accuse reciproche. L'opera è costruita, quindi, su un
intreccio nel quale si alternano il presente delle conversazioni tra
Spiegelman e il padre e il passato che emerge sotto forma di
flashback.
I disegni sono asciutti, in bianco e nero: eppure i personaggi sono
resi con pochi tratti in tutta la loro intensità. La condensazione
degli eventi, familiari e storici, nella forma grafica di una serie
di vignette così essenziali produce un effetto quasi esplosivo:
tutto il tragico e il grottesco emergono prepotentemente da
un'espressione, da un gesto, da un ghigno animalesco e ci
restituiscono tutto l'orrore e il dolore di quella tragedia.
(Monica Anelli) |
Autore: Elisa SPRINGER
Titolo: L’eco del silenzio
Editore: Marsilio
Anno: 2003 |
“(…) Io ho vissuto per non dimenticare quella
parte di me rimasta nei lager con i miei vent’anni. Ho vissuto per
difendere e raccontare l’odore dei morti che bruciavano nei
crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari e di tanti
innocenti, memoria che oggi si tenta ancora di infangare. Ho vissuto
per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo, ma
quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora. (…)”
In queste parole, tratte dal suo primo libro, “Il silenzio dei vivi”
(Marsilio, 1997), c’è tutto il senso dell’impegno sociale che ha
segnato gli ultimi anni della vita di Elisa Springer, ebrea
sopravvissuta all’orrore nazista che annientò i suoi affetti e i
suoi sogni. Una cappa di doloroso silenzio lunga cinquant’anni segna
la sua vita dopo la fine della guerra. Sarà solo grazie all’amore di
suo figlio, quel figlio che rappresenta il riscatto contro i suoi
aguzzini, che Elisa riuscirà ad abbattere quel muro e a far venire
fuori la sua storia. Da quel momento e fino alla sua scomparsa,
avvenuta nel settembre del 2004, Elisa Springer non ha mai smesso
di fare della sua testimonianza la principale ragione di vita.
(Monica Anelli) |
Autore: Gian Antonio STELLA
Titolo: Il maestro magro
Editore: Rizzoli
Anno: 2005 |
Un insegnante
disoccupato emigra dalla Sicilia negli anni '50, in Polesine incontra una
donna, sposata con un disperso in guerra che in realtà si è rifatto una
vita altrove. Il protagonista si trasferisce con la sua compagna a Torino,
dove i due lottano con le difficoltà, la miseria, il degrado delle
periferie riservate agli immigrati meridionali. Per anni cercano di
sposarsi per sfuggire alla disapprovazione sociale, ma nell'Italia
pre-divorzio l'impresa si rivelerà impossibile.
Gian Antonio Stella
non è un narratore, è un giornalista e si vede.
La materia su cui si basa il romanzo è un insieme di
notizie di cronaca riportate dal “Corriere della sera” dell’epoca.
La storia è più che altro un pretesto per raccontare l'Italia degli anni
'50 e '60, attraverso una serie di episodi ricavati dalle cronache
dell'epoca. Non sempre l’operazione è ben riuscita.
È un mondo di pochi anni fa e che in parte molti di noi ricordano,
tuttavia sembra lontano anni luce.
Rimane impressa tra le altre la storia della coppia
di immigrati italiani in Svizzera, che tiene la figlia nascosta in casa,
per paura dell’espulsione; storia che ci richiama alla condizione odierna
degli immigrati stranieri in Italia.
(Daniela Borsato) |
Autore: Patrick SÜSKIND
Titolo: Il profumo
Editore: Tea
Anno: 1988 |
Quando si pensa al profumo, si
tende ad associare il termine ad una particolare essenza acquistata in
un negozio. Ma quanti profumi, o meglio quanti odori, pervadono il
mondo che ci circonda? L’odore della carta, delle foglie, del legno,
del ghiaccio, della pelle di un bambino… Ecco, questo libro, che altro
non è che la storia di un uomo dotato di una sensibilità incredibile
agli odori, ci fa cogliere la bellezza di un mondo percepito non
attraverso la vista, ma attraverso l’olfatto: «(...) come un nastro,
l’aroma si srotolava giù per la Rue de Seine… Grenouille sentì che gli
batteva il cuore, e seppe che non era lo sforzo della corsa a farlo
battere, bensì la sua eccitata impotenza in presenza di quell’odore.
Tentò di ricordare qualcosa che gli si potesse paragonare, e dovette
scartare tutti i paragoni. Quell’odore aveva in sé una freschezza, ma
non la freschezza dei limoncelli o delle arance amare, non la
freschezza della mirra e della scorza di cannella o della menta verde o
delle betulle già di maggio o del vento gelido e dell’acqua di fonte… e
nello stesso tempo aveva un colore: ma non come il bergamotto, il
cipresso o il muschio, non come il gelsomino o il narciso, non come il
legno di rosa o come l’iris… ma no, neppure come seta, bensì come il
latte dolcissimo entro cui un biscotto si scioglie… (…)»
A voi scoprire quale sia quell’odore: inspirate profondamente e buona
lettura. Perché questo non è un libro soltanto da leggere, ma da
assaporare.
(Elena Papa) |
Autore: Jonathan SWIFT
Titolo: Istruzioni alla servitù
Editore: Adelphi
Anno: 1745 |
Ironico, sottile,
beffardo, irriverente, paradossale, spietato, definito dallo stesso Swift
“perfettamente folle e perfido”, questo è stato forse l’unico libro che mi
ha regalato momenti di autentico esilarante divertimento, risate fino alle
lacrime.
È un vero e proprio
trattato antropologico della vendetta, un assurdo manuale della
rappresaglia e del sabotaggio, dal sapore rivoluzionario e dissacratorio.
L’autore fa da
suggeritore, le sue istruzioni sono in realtà false istruzioni, anzi,
istruzioni a far male, proposte, però con una sorta di complesso di
superiorità che ne rende la lettura affascinante.
"Lava i bicchieri
con l’acqua che fai tu, per risparmiare il sale del tuo padrone”,
consiglia Swift, sulla scena di una casa signorile del primo Settecento,
in Inghilterra, e via di seguito fino alla ferocia…
Letto ora, in tempi
in cui la censura ha tappato la bocca e tarpato le ali all’ironia e alla
satira, risulta ancor più appassionante e travolgente.
(Maria Cristina Rosa) |
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